Caos è probabilmente la parola più adatta a descrivere quello che sta succedendo al Civitavecchia calcio. Ieri sera con un altro comunicato ufficiale la società comunica il rientro di Andrea Rocchetti alla guida della squadra anche se nessuno ufficialmente ci aveva detto che l’allenatore se n’era andato perché di fatto, dopo il comunicato delle dimissioni respinte, Rocchetti non si era presentato in panchina all’appuntamento di giovedì in Coppa con la Boreale.
Ma andiamo con ordine per cercare di capire la confusione che al momento caratterizza uno dei club più blasonati del nostro calcio regionale desolatamente all’ultimo posto in classifica dopo le ultime cinque sconfitte consecutive.
All’indomani della sconfitta in campionato con l’Astrea il club nerazzurro riceve e respinge con decisione le dimissioni di Andrea Rocchetti, lasciando però in piedi l’ipotesi di guardarsi intorno (‘Nelle prossime ore la società valuterà come muoversi per superare questo momento’).
Iacomelli fissa un appuntamento a giovedì sera con Marco Scorsini in attesa del match di Coppa Italia con la Boreale dove lo stesso Rocchetti non si presenta all’appuntamento. A quel punto sembra inevitabile il divorzio ma qui il colpo di scena. Iacomelli rinvia l’incontro con Marco Scorsini e, secondo quanto emerge dalla nota ufficiale di ieri sera “Dopo un colloquio telefonico tra il General Manager del Civitavecchia Calcio 1920 Ivano Iacomelli, rientrante da impegni lavorativi a Firenze , ed Andrea Rocchetti, sono stati superati i problemi emersi nelle ultime ore. Andrea Rocchetti è e rimane l'allenatore della prima squadra del Civitavecchia Calcio 1920”.
Tutta la vicenda ci fa capire che c’è qualcosa che va al di là dei normali comportamenti di un club. Perché il Civitavecchia conferma a dispetto dei santi un allenatore che prima dà le dimissioni, poi non si presenta e poi dopo l'ennesima telefonata viene convinto a rientrare? La risposta la sapete tutti voi. Nel frattempo parla il campo.