Ha saltato le ultime tre gare per una lesione all'adduttore ma ora è pronto a riprendere il comando della difesa della Valle del Tevere in vista della ripresa del campionato contro il Città di Ciampino.
Francesco Nardi si racconta e parla della stagione piena di alti e bassi dei sabini.
Nardi, dopo due mesi la Valle del Tevere è tornata al bottino pieno. Tanti i pareggi che potevano essere vittorie.
"Con la Boreale è stato un successo liberatorio. La squadra ha sempre giocato un ottimo calcio, condotto la partita ma è spesso mancato un pizzico di cattiveria e concentrazione che ci ha fatto prendere gol evitabili. Poi questo è un campionato molto difficile e e competitivo, qualche pareggio in più ci poteva anche stare ma non posso rimproverare nulla alla squadra".
Qualcuno si aspettava qualcosa in più dalla Valle del Tevere dopo il grande secondo posto della passata stagione.
"Quella dello scorso anno era una grandissima rosa con giocatori del calibro di Fiorentini, D'Ambrosio, o come Fagioli e Federici andati via a dicembre. Non ci dimentichiamo che in questa stagione non abbiamo mai avuto uno come Jammeh mentre il bomber Danieli ha saltato parecchie gare per qualche problemino. Abbiamo inserito dei giovani che hanno bisogno di tempo per crescere".
Gli attuali 34 punti non garantiscono ancora la salvezza. Contro Ciampino, Scalo e Monte Celoni è l'occasione per chiudere i giochi prima di Pasqua?
"L'obiettivo è quello di portare a casa più punti possibili e comunque evitare di perdere e muovere sempre la classifica. Ciampino è un avversario duro, con giocatori forti come Martinelli, Citro è l'ex compagno Castellano".
Terzo anno qui in Sabina. È la fine di un ciclo o Francesco Nardi vuole restare ancora alla Valle del Tevere?
"Come si fa a non voler restare in una società seria come quella del presidente De Santis? Se mister e direttore lo vorranno io non mi muovo".