Vero a propria laurea calcistica per mister Marco Scorsini. E’ terminato a pieni voti il percorso formativo di Coverciano che ha visto il tecnico viterbese conseguire proprio ieri la nomina di allenatore Uefa A. Un traguardo meritato che eleva l’attuale guida del CreCas ad uno degli allenatori più ‘formati’ del nostro panorama provinciale (con lui annoveriamo Marco Frasca e Maurizio Forti).
Mister Scorsini, tanto sacrificio per una grande soddisfazione…
“Con gli esami di ieri si è concluso un percorso meraviglioso e molto formativo. Tre mesi di grandi sacrifici dove ho fatto la spola Viterbo Firenze Palombara ma sono contento perché mi ero prefissato questo obiettivo di raggiungere il professionismo come allenatore come la mia carriera da calciatore. E’ arrivato nel momento di mia piena maturità dopo 12 anni dove ho migliorato tanti limiti ed accresciuto tante conoscenze”.
Quale è l’aspetto che grazie a questo percorso è riuscita a completare meglio?
“L’allenatore come il calciatore se lo fa di professione deve migliorarsi giorno dopo giorno. Questo corso mi ha aperto conoscenze di gestione e di rapporti professionali fondamentali per il mio lavoro. E’ stata una vera e propria laurea per me. Grazie ai docenti mi sono davvero arricchito professionalmente. Un grazie anche ai miei compagni coi quali ho condiviso questa esperienza”.
Tra i numerosi docenti, chi l’ha colpita in modo particolare per la sua conoscenza e preparazione?
“Tutti, ognuno di loro mi ha dato qualcosa. Da quello di medicina a quello di psicologia, metodologia e comunicazione. Ma soprattutto mister Ulivieri, una persona competente e tecnico preparato. Spero di aver appreso qualcosa d’importante da tutti loro e spero di poterla mettere in pratica”.
Si sente un allenatore più preparato oggi?
“Assolutamente si, mi sento un allenatore completo. Ovvero uno che ha fatta tantissima gavetta nei dillettanti e li ringrazio perché mi hanno permesso di capire cosa significa fare calcio".
Ora Scorsini si aspetta o si augura una chiamata nel professionismo?
“Parto sempre dall’umiltà, dal lavoro e da quello che ognuno si merita. Ora avrò la possibilità di allenare una società professionistica sapendo benissimo che il mio obiettivo è quello di arrivarci un giorno. In questo momento sto lavorando in una società importante ed ambiziosa come il Cre.Cas e spero di continuare così”.
Cre.Cas ha frenato: tre partite, due punti. Un calo fisiologico o solo colpa delle assenze?
“In un campionato si mettono sempre in preventivo momenti con alcune assenze, sapevo benissimo che sarebbe stato difficile riproporre lo stratosferico girone d’andata. Nel girone di ritorno tutti gli avversari danno la vita in campo. Dopo una tirata strepitosa può capitare un calo fisiologico dovuto anche a qualche assenza di troppo. Ma non deve rappresentare un alibi. Ad inizio stagione ci avrebbero messo la firma per essere qui. Chiaro che cammin facendo la squadra ha fatto un percorso magnifico, ci siamo e non vogliamo mollare la presa. Ladispoli è partito per vincere, a loro i miei applausi ma il nostro è un cammino bellissimo”.
Domenica forse la resa dei conti: se il Ladispoli vince scappa a più cinque. Giusto interpretarla come una gara pesantissima nel proseguo del campionato?
“Sotto l’aspetto psicologico sì. Sono due squadre che si stanno lottando dall’inizio. Domenica sarà la prova della maturità in un momento dove sembra che stiamo tirando il fiato. E’ chiaro che stiamo alla terza di ritorno, non sarà decisiva ma molto importante sia per noi ma soprattutto per loro che hanno due risultati su tre”.