Giornata speciale domenica mattina in casa Valentano. Nella penultima gara casalinga contro la Virtus Pilastro non solo i biancolestesti potranno brindare alla salvezza anticipata ma sarà l’occasione per festeggiare un traguardo importante raggiunto dal calciatore Paolo Bigiotti: quello delle 400 presenze nei Dilettanti tutte con la maglia del Valentano. Un traguardo ottenuto già all’età di 33 anni per il difensore centrale protagonista di mille battaglie.
Paolo Bigiotti, domenica contro il Pilastro entrerai nella storia: 400 volte in campo per il tuo Valentano. Che sensazioni passano attraverso i tuoi pensieri?
“E’ un traguardo abbastanza importante perché uno che è nato e cresciuto qui a Valentano. Indossare questa maglia è come avere con me un pezzo di vita. Ho fatto tanti sacrifici ma con grande passione per il Valentano. Quando facevo l’Università il venerdì pomeriggio correvo a casa mia per allenarmi e preparare la partita. Per l’occasione ho organizzato un piccolo rinfresco dopo la partita nella quale ho invitato molti compagni degli anni passati, tutti i dirigenti che si sono susseguiti nelle varie stagioni e tutti i mister che mi hanno allenato in queste 17 stagioni di Valentano”.
Una storia tra te ed il Valentano lunga ben 17 anni. Di ricordi ne avrai tantissimi a cominciare dalla tua prima partita con i colori biancocelesti addosso…
“Mi ricordo ancora l’esordio nel 2 maggio del 1999 a Vitorchiano, avevo compiuto da poco 16 anni. Il Valentano era stato appena promosso in Seconda Categoria. E’ stata un’emozione forte, di quelle che i ragazzi di oggi non provano più. Il calcio per me è una sorta di formicolio allo stomaco il giorno prima della partita. Adesso il calcio è visto solo come uno sport e non come una passione. Dall’anno seguente quella gara entrai in prima squadra e sono sempre rimasto qui”.
In tutte queste stagioni Paolo Bigiotti avrà sicuramente trascorso momenti indimenticabili. Quelli più belli?
“La gioia e la soddisfazione più grande è la vittoria del campionato nel 2011-2012 con quello scontro diretto all’ultima giornata col San Lorenzo Nuovo che decretò la promozione in Prima Categoria. Quella stagione eravamo un gruppo molto coeso con un allenatore, Marco Spano, che ci ha fatto divertire tantissimo. Abbiamo anche espresso un gran calcio prendendo appena 20 reti. Poi senza dubbio il gol dello scorso anno nel play out con il Montalto che regalò al Valentano la salvezza in Prima”.
Quanto è cambiato il Valentano in questi 17 anni sotto i tuoi occhi?
“C’è stato sempre un filo comune nelle società che si sono susseguite, ovvero l’intento di far crescere i giocatori del posto. Anche chi è andato a fare esperienza fuori in categorie superiori è sempre passato per Valentano. Forse la genuinità dell’ambiente mi ha sempre convinto a rimanere qui nella squadra del mio paese. Nonostante tutto ci siamo presi belle soddisfazioni rispetto a società che hanno investito belle cifre per queste categorie”.
Ti aspetti qualche sorpresa dai tuoi compagni domenica prima o dopo la partita?
“Non lo so sinceramente, sento qualche mormorio ma se hanno qualcosa in serbo i miei attuali ed ex compagni stanno facendo tutto alla mia insaputa”.