Attori protagonisti? Si ma sempre in modo più negativo. Il degrado che sta vivendo il nostro calcio dilettantistico è disarmante. Non solo in termini di risultati, di prodotto offerto in campo ma anche a livello sociale. Quel bellissimo sport che avrebbe dovuto rappresentare uno dei pochi metodi per socializzare, in un'epoca asfaltata dalla comunicazione virtuale dei 'social', si sta trasformando in uno sfogo becero delle insoddisfazioni personali e voglie di protagonismo. Ovviamente non accompagnate da quelle competenze tecnico- sportive e rispetto degli altri. Tradotto in una parola: maleducazione. Non bastano calci e pugni in campo, risse sugli spalti (protagonisti quasi sempre dirigenti o genitori). Ora anche la classe dei giornalisti comincia ad essere bersagliata. Siamo diventati il capro espiatorio dei vostri insuccessi e delle vostre frustrazioni. Ora basta. Datevi una regolata. La maniera è piuttosto semplice. Cari dirigenti e giocatori, pensate se il vostro datore di lavoro vi insultasse ogni giorno o se un cliente vi dicesse che un prodotto acquistato nel vostro negozio è di scarsa qualità . Cosa accadrebbe? Nella realtà il capo cercherà di dialogare con voi oppure provvederà a sostituirvi se non sarete all'altezza mentre nell'altro caso il cliente non farà più visita nella vostra bottega. Ecco, noi giornalisti pretendiamo lo stesso comportamento. Se vi piace il nostro prodotto saremo contenti di soddisfare le vostre esigenze. Ma se fosse il contrario rispettateci comunque invece di scemare in squallidi comportamenti e figure di merda di basso profilo. E, visto che la lettura è gratis, come si direbbe in gergo televisivo, cambiate canale! Noi ci siamo e continueremo ad esserci. Chi ama il calcio, e non lo odia come voi, vince sempre!