Si era aperto nel 2012 il sipario sul Vi.Va. calcio, realtà capace di unire nella passione per il football Vallerano e Vignanello. Era l’anno dell’Olimpiade organizzata a Londra e quel tendaggio da scena s’era dischiuso col fermo immagine dei giovanissimi, allenati all’epoca da Ferdinando Bambini: fu della sua squadra la prima targa-trofeo conquistata dal sodalizio cimino, capace finalmente di creare, quattro anni fa, un qualcosa di unico nel contesto di due paesi che neanche hanno una linea di confine fra loro, se non immaginaria, ma che possedevano comunque tutti i presupposti per fare in modo e maniera che la Valleranese e il Gruppo sportivo Vignanello potessero andare avanti a braccetto.
Da allora la prima squadra ha conquistato una promozione, passando dal campionato di prima categoria a quello di Promozione, e a seguire sono stati giocati due tornei a testa alta, vissuti nel centroclassifica (il massimo che si poteva chiedere alla squadra allenata da Gianni Patrizi, viste e considerate le risorse economiche, nda) ma mai c’è stato il rischio di tornare dove s’era partiti. La juniores dal canto suo ha alzato al cielo quest’anno la coppa “Provincia di Viterbo”, e dodici mesi fa – nel segno della continuità – aveva agguantato i playoff, così come lo scorso anno il traguardo delle semifinali era stato raggiunto da giovanissimi e allievi. E inoltre, nello stesso arco di tempo, i più piccoli, esordienti, pulcini e primi calci sono cresciuti creando i presupposti per una buona base futura. Ma ancor più che più d’una base sicura per il calcio che verrà, sono stati creati i presupposti per collaborare con le famiglie al fine di tirar su quelli che da queste parti vengono chiamati “monelli”, perché chi oggi sgambetta e sgattaiola sul manto erboso del “Comunale” quasi certamente mai giocherà una finale di Champions league; ma sicuramente, supportato da una crescita come figlio e studente affiancata all’attività sportiva, ognuno dei tesserati potrà dire un domani di essere cresciuto come uomo e con l’idea di quel rispetto delle regole che proprio lo sport insegna. Ecco, ora si chiude il sipario, e si tirano le tende al contrario esattamente come s’era cominciato, con una targa – l’ultima di questa storia – messa in bacheca dai pulcini che, allenati da Emiliano Morelli, hanno partecipato a un torneo importante, il memorial “Casciani e Baccanari”, disputato a Civita Castellana e con 24 squadre in campo.
Manca poco, davvero poco. Le voci e il chiacchiericcio si rincorrono, tanti si interrogano e qualcuno giudica pro domo sua mentre il cambio di marcia sta per avvenire. Muterà il look ma non lo spirito, modificheranno i colori certo non i sentimenti, e ci saranno volti nuovi pronti ad affiancare vecchie conoscenze; un nuovo sito internet e Facebook, social network che ha coadiuvato l’attività informativa della vita del club, chiederà altri “like”, altri “mi piace”, altre conferme. Ci saranno altre storie da raccontare, con identica passione e altre partite da disputare, altri allenamenti, ritiri, sorrisi e lacrime, gioie e dolori, confronti e conferme, attese e – perché no? – critiche. Sensazioni comunque indimenticabili per chi ha vissuto il Vi.Va. calcio da protagonista (e continuerà a viverlo con un altro nome), nel bene e nel male. Quattro anni, e c’è già un’altra Olimpiade alle porte, quella di Rio. Forse è un segno del destino che fra i Giochi e i Giochi ci sia stato un sogno come questo. Fosse stato ancora in vita, forse, il barone Pierre De Coubertin avrebbe pure messo una medaglia d’oro al collo del Vi.Va. calcio.
fonte: asdvivacalcio.it