Il Città di Cerveteri Calcio apre le porte ai suoi tifosi e risponde alle critiche di chi vede la società attuale come un muro verso i suoi sostenitori e la gente del posto.
"Siamo disponibili ad ascoltare tutte le proposte costruttive che possano portare i tifosi e le famiglie a frequentare nuovamente lo stadio comunale". Con questa frase inizia il comunicato stampa della società del presidente Mauro Mazzarini.
"In relazione alle dichiarazioni apparse su alcune testate giornalistiche locali, secondo le quali lo scarso afflusso di tifosi in occasione delle gare interne della Prima Squadra sarebbe dovuto alla “poca elasticità sulle modalità di accesso” e al “muro di gelo inscalfibile fra società e sostenitori”, la società A.S.D. Città di Cerveteri si rende disponibile ad ascoltare tutte le proposte costruttive che possano portare i tifosi e le famiglie a frequentare nuovamente lo stadio comunale. Non è mai stato nello stile e nell’interesse di questa Associazione innalzare un muro, pertanto invitiamo anche il giornalista Fabio Nori che ha scritto l’articolo a questo tavolo per condividere con noi le tante richieste dei tifosi pervenute alla sua redazione e poter insieme trovare una soluzione".
Contattato telefonicamente il presidente Mazzarini torna anche sull'episodio che ha fatto tanto discutere domenica scorsa: “Avrei voluto lasciare il calcio, non possiamo essere sempre danneggiati da certe decisioni. Abbiamo un ragazzo con la spalla lussata che al primo minuto di gioco subisce un duro intervento e ci fischia punizione contro. Abbiamo sorvolato poi quando ha espulso Zappellini abbiamo capito tutto. Poi non ci fischia rigore e sulla stessa azione ci annulla per fuorigioco la rete del 2-1. E comunque la cosa più brutta quando al novantesimo, con Polito maschera di sangue, ha deciso di continuare il gioco non dando la possibilità di soccorso al ragazzo. E come ha segnato l’Aranova ci ha fischiato la fine senza farci centrare la palla. Intendiamoci, nulla contro gli amici dell'Aranova ma credo che il fatto sia stato molto grave”.