Dopo tre stagioni si conclude l’avventura di Luciano Siddi a Montefiascone. L’allenatore viterbese dopo un anno alla guida dei Giovanissimi regionali e due della prima squadra in Promozione si congeda dalla società del presidente Lorenzo Minciotti.
Mister Siddi racconta positivamente la sua esperienza in terra falisca: “Si è chiuso quello che possiamo definire un biennio di riorganizzazione dopo la retrocessione della squadra dall’Eccellenza. Subentrai la settimana prima dell’inizio del campionato saltando tutta la preparazione. Da lì sono trascorsi due anni di riadattamento alla categoria di Promozione. Il lavoro è stato quello di assemblaggio di un gruppo di giovani del settore giovanile montefiasconese con l’aggiunta di qualche giocatore d’esperienza. Abbiamo fatto molto bene in tutte e due le stagioni salvandoci con molte giornate d’anticipo. L’ultimo è stato un anno abbastanza divertente dove ce la siamo giocata con tutte. Siamo anche stata la rosa più giovane dal campionato. Quest’anno si poteva ottenere ancora qualcosa meglio perché non c’erano corrazzate come Montespaccato, Monti Cimini e Play Eur. Se la società a dicembre, dopo la partenza di qualcuno, avesse avuto le potenzialità per fare un paio di innesti avremmo davvero potuto puntare ai play off. Invece siamo arrivati troppo corti di uomini con tanti ragazzi che hanno anche dato una mano alla juniores per ottenere la salvezza”.
Il Montefiascone di Luciano Siddi ha divertito e fatto divertire, questa la soddisfazione del tecnico dopo i due anni di lavoro. Le strade coi gialloverdi si sono separate quasi per forza d’inerzia come sostiene lo stesso Siddi: “Il presidente ci ha confessato le sue difficoltà nella gestione della società che ora deve riorganizzare il proprio futuro. Ci siamo svincolati da quello che è stato un biennio molto positivo dove mi sono divertito perché sono riuscito a dare alla squadra un’identità di gioco. Ci sono stati campi dove il Montefiascone è andato a dominare, vedi Aranova e Civitavecchia. Ringrazio i ragazzi per una ragione in particolare, perché in anno dove qualcuno del posto era andato via a giocare in Prima Categoria (Ceccarini, Zolla, Zappalà, Panichi), e qualche resistenza ambientale non ci aveva dato una mano, si è creato un collante di squadra eccezionale. Si sono stretti tutti creando un clima di allenamento che prima non si avvertiva”.