Primi tre mesi un po’ travagliati per la nuova società del Città di Cerveteri. La proprietà che in estate aveva rilevato il club da Mauro Mazzarini si è subito catapultata in questa nuova avventura calcistica con buoni risultati, vedi il boom di iscrizioni nel settore giovanile, ma anche con qualche difficoltà di percorso nella prima squadra.
Siamo andati a trovare di persona il presidente dei verdeazzurri Ugo Ranieri per conoscere meglio il personaggio e la nuova realtà tirrenica. Classe 1981 è uno dei più giovani presidente del nostro panorama del calcio dilettantistico laziale.
Un presidente giovane per un nuovo Cerveteri. Come è nata l’idea?
“Ho iniziato a giocare a calcio da otto anni, sono un appassionato. Ho avuto la possibilità di intraprendere questa nuova avventura e dare una mano alla società calcistica più storica del nostro paese”.
Da giocatore a presidente il salto è grande. Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate dal presidente Ranieri in questi primi mesi di presidenza?
“E’ completamente diverso. Il giocatore, viene, si allena, fa il suo compito e torna a casa. Il presidente deve stare sempre sul pezzo e cercare di far andare bene le cose. Mi aspettavo che fosse difficile ma è veramente tosta. Siamo partiti in maniera profana di quello che può essere il calcio a livello dirigenziale, poi abbiamo aggiustato il tiro strada facendo. Piano piano siamo andati avanti fino all’ostacolo più grande che poi ha portato al cambio di guida tecnica”.
Dopo appena due mesi Ugo Ranieri e la nuova società hanno optato per un grosso cambiamento. Per alcuni è stato definitivo precoce visto che era solo la quinta giornata. Perché?
“Abbiamo avuto un grosso risultato sul settore giovanile sul quale noi puntiamo tantissimo per avere il bacino d’utenza della prima squadra negli anni a venire. Ma avendo allestito una rosa per la prima squadra prospettataci molto competitiva ci aspettavamo molto di più. Soprattutto per l’investimento e l’impegno fatto dalla società in estate. Oltre ai risultati, che magari vanno e vengono, volevamo una maggiore professionalità da coloro ai quali avevamo affidato la gestione tecnica”.
Con Michele Zeoli si è aperto un nuovo ciclo. Il Cerveteri ha puntato su un allenatore di grande personalità.
“Persona di calcio molto preparato che ha vissuto di calcio ed esprime il suo vissuto di calcio. A prima vista una grande persona poi è normale che è sempre il campo quello che dovrà parlare anche se questa non è sicuramente la squadra costruita da lui”
Subito due vittorie con la qualificazione ai Sedicesimi di Coppa ma anche la sconfitta di Canale Monterano.
“Sconfitta inaspettata ma ci sono delle attenuanti vista l’infermeria piena senza tutto il centrocampo e la squalifica di Esposito ed un Di Fiandra che non è ancora nel massimo della condizione”.
Ciro di Fiandra sarà il primo degli accorgimenti di mercato che poi la socetà è intenzionata a fare nel mercato di dicembre?
“Se continua così dobbiamo per forza correggere qualcosa perché quella rosa che per mister Silvestri sembrava abbondante per mister Zeoli è invece molto ristretta. Dobbiamo aspettare ancora un mese di campionato. A quel punto ci metteremo seduti con Zeoli, guarderemo la classifica e decideremo il da farsi”.
Le forze del campionato si sono già mostrate. Ranieri ed il Città di Cerveteri si sono fatti un’idea degli obiettivi che posso essere perseguiti al suo primo anno di questo nuovo progetto?
“Viaggiamo a fari spenti. E’ normale che ci aspettiamo il massimo ma vedendo i valori che il campionato esprime al momento è normale che non possiamo sognare. Raggiungere le prime tre, quattro cinque posizioni sarebbe un grandissimo traguardo, magari aiutati da un pizzico di buona sorte che finora ci ha girato le spalle”.