Dopo 2 vittorie consecutive che sembrano aver cacciato i fantasmi sulla SSE Cimina, scambiamo due parole con il Presidente/Allenatore Moreno Porta, cercando di capire in quale delle due parti si sente più legato e quali saranno i progetti per il suo futuro e quello della Società che rappresenta.
Mister Porta, dopo due vittorie consecutive, con ben 9 gol in attivo, sembrerebbe ci sia il giusto morale per affrontare l'Onano?
Rispondo a questa unica domanda come Porta allenatore, in un ruolo forzato che ho abbracciato solo ed esclusivamente per attaccamento ai colori. La gara di Onano sarà indubbiamente un importante prova da affrontare, ma rimane comunque una semplice partita, fine a sé stessa e limitata nei 90 minuti. Il progetto della SSE Cimina va ben oltre questo campionato.
Quindi, indipendentemente fa i risultati finali, dovremmo dire addio al Porta allenatore?
Ricoprire entrambe le vesti è indubbiamente un doppio ruolo difficile da gestire. Agli stessi ragazzi è stato fatto capire che quando si rapportavano con me potevano farlo con la stessa serietà con la quale si parla ad un allenatore, ben lontana dalla formalità di quando lo si fa ad un Presidente.
Cosa ti aspetti da questa stagione?
Niente di particolarmente complicato: impegno da parte di tutti, in un lavoro che deve vederci lottare collettivamente mano nella mano fino alla fine. A mio parere allenandoci con impegno, senza mai dimenticare di divertirci, è il primo fattore per raggiungere ottimi risultati. Certo è che senza un pò di cattiveria agonistica niente ci sarà dovuto, quindi ai ragazzi chiedo perseveranza fino all'ultimo minuto, indipendentemente da chi sia l'avversario di turno. Dopo ciò, una stretta di mano e amici come prima. Penso che con questo mix di fattori lotteremo per il podio fino al termine del campionato.
Scontato quindi chiederti cosa ti prospetti per la prossima stagione?
Come detto, intanto cercheremo di fare bene dando il nostro massimo in questa, poi quello che sarà lo si discuterà in sede di riunione con il resto della Società. Di sicuro valutare e rivalutare i giovani di Soriano, dando loro lo spazio che serve e permettendo loro di appassionarsi ancora di più a colori e maglia.
C'è qualcuno in particolare che ti ha entusiasmato?
Di giovani ce ne sono tanti, a volte proprio per questo fattore bisogna tenere loro le briglie tirate il sabato sera, ma sono sostanzialmente bravi ragazzi, sia dal punto di vista umano che tecnico. Quitarrini, Burratti, Selvaggini, Yuri e Luca Centofanti, Nicolamme, Quintarelli, sono solo alcuni di loro che, con le giuste esperienze potranno diventare pedine importanti.
Come pensi di far fare esperienza a questi ragazzi?
Giocando, nel limite delle loro condizioni. Mettendoli in campo insieme a ragazzi più ferrati che possano trasmettere, ed hanno già in parte trasmesso, la loro esperienza. Sposando la nostra causa e scendendo addirittura di categoria, Mastrangeli, Pallotta, Filippo D'Alessio, Cristian Porta, Pellegrini, Giordano, Magrini, stanno sicuramente aiutando la crescita d'esperienza del gruppo. Andandosi ad aggiungere ai già "vecchietti" del gruppo già presenti, quali Boldrini, Berti, Andreoli, D'Annibale, Borghesi, si è creata la condizione giusta per una situazione ideale di crescita collettiva. Dispiace per gli infortuni di Ruzzi e Costantini, che di sicuro sarebbero stai utili oltre che tecnicamente anche da un punto di vista di esperienza nel ruolo. Impossibile tralasciare Sora, Vittori e Nisini, che ogni volta che sono stati chiamati hanno risposto senza esitazione.
Praticamente li hai nominati tutti?
Un puzzle è composto da tanti tasselli, se ne manca uno si perde il valore anche degli altri. Noi siamo così, ognuno di noi è dipendente dalla presenza degli altri.
Oso e ti chiedi quindi, l'obiettivo rimane la prima categoria?
L'obbiettivo principale era ed è far giocare ed appassionare più ragazzi sorianesi possibili a questo sport, perché no nella maggiore categoria possibile.