Non ci stiamo. Così proprio no.
La settimana di riflessione non è servita a nulla e ce ne siamo accorti.
Tutti i fatti di violenza che sono avvenuti in queste ultime settimane lo confermano. Sta diventando un mondo di esaltati e soprattutto di gran maleducati che vive questa bellissima passione nel modo più sbagliato possibile. Le abbiamo viste di tutti i colori, dai fatti più gravi alle piccole stupidaggini. Ma anche quelle piccole sono il segnale più evidente che questo calcio dei dilettanti sta marcendo.
In questo clima anche per noi giornalisti lavorare diventa veramente difficile, anzi impossibile.
Quel giornalismo che permette a voi stesse di restare sempre aggiornati ma soprattutto di vivere quatodianamente questa vostra passione da protagonisti e non nell'anonimato come eravate abituati una decina di anni fa.
I troppi media, i troppi riflettori addosso però Vi fanno male. Qui c'è gente che si permette non solo di aggredire arbitri e dirigenti o fare risse ma usare anche forme di violenza verbale nei confronti di chi sta facendo il suo onesto lavoro. Siamo stanchi delle aggressioni telefoniche, dei messaggi maleducati, figlie di una grande ignoranza e di una grossa mancanza di rispetto verso chi, come Noi giornalisti, fanno di questa vostra passione un lavoro. E' forse giunto il momento che rientriate nei ranghi e soprattutto, prima di prendere in mano la cornetta del telefono od azionare i polpastrelli della tastiera del vostro cellulare contate fino a dieci, anzi fino a venti.
L'educazione civica ed il rispetto per l'altro sono venuti meno.
Dovete capire che i giornalisti, almeno quelli come noi, fanno il proprio lavoro con giusta cognizione di causa. Ascoltando le loro fonti e verificando l'attendibilità di notizie, le quali, vi piaccia o no, sono assolutamente vere. Che poi possano destabilizzare il vostro 'io' elevato all'ennesima potenza ci importa poco, perchè questo è il nostro lavoro e soprattutto il gioco delle parti. Se volete essere i protagonisti di questo sport e soprattutto di questa comunicazione allora dovete accettare le regole, ricordando sempre che la nostra Costituzione Italiana parla sempre di libertà di espressione e di opinione.
Altrimenti, di questo passo, qualcuno sarà costretto a fermarvi. E saranno contente le vostre mogli, avranno più tempo da passare coi voi.
Alessio Fratini