Tempo di esami per i maturandi ma anche per i 42 prossimi allenatori che hanno ultimato il corso Uefa B a Roma. Quasi 50 giorni di grande intensità sotto la guida dei docenti dell’Associazione Aiac di Roma.
tre giorni d’esame che prevedono una prova pratica divisa in due gruppo (metà oggi pomeriggio e metà venerdì). Sabato pomeriggio è la volta della prova teorica (psicologia, disciplina sportiva, tecnico-tattica, medicina sportiva e metodologia d’allenamento) con gli aspiranti allenatori che metteranno in piedi due esercitazioni di allenamento per giovani ragazzi e per grandi.
Tra i corsisti, pronto a sostenere la tre giorni d’esame anche l’ex capitano della Viterbese Castrense, ora alla Nuova Pescia Romana, Daniele Federici.
Avventura intensa e faticosa ma ora giunta al termine. Ne esce un Federici migliore?
“Sette settimane consecutive da Pescia Romana a Rebibbia, da lunedì a sabato mattina è stato molto faticoso. Pesante ma è stata un’esperienza veramente bella. Nonostante uno abbia giocato a calcio da una vita s’imparano tantissime cose. Ti aprono la testa e ti fanno vedere le cose con un’ottica diversa rispetto a quella da calciatore”.
Tanti docenti in questo percorso. C’è qualcuno che ti ha colpito in maniera particolare?
“Attilio Sorbi, il docente principale del corso non ha bisogno di presentazione. Ora farà il secondo alla Nazionale femminile che ha raggiunto l’obiettivo della qualificazione mondiale dopo tantissimi anni. Grande insegnante è anche il preparatore atletico Tozzo, allievi nazionali Roma,
Tra i corsisti coi quali hai condiviso questo percorso c’è qualche nuova amicizia?
“Mi ha fatto molto piacere ritrovare Gianluca Freddi col quale abbiamo giocato quattro anni a Grosseto. Ho conosciuto Pino Neto che ora guiderà la prima squadra dell’Atletico Ladispoli e Virgilio D’Annibale. Poi c’è Manuel Nori che invece frequento da avversario già da tempo”.
Ora Daniele Federici si sentirà più giocatore o allenatore?
“Mi sento ancora giocatore per almeno due-tre anni. Ad inizio luglio farà questo intervento alla schiena per togliere queste due ernie che mi hanno tormentato finora la carriera. Nel giro di quindici giorni tornerò di nuovo a posto”.