Chiamatela Valle Palestrina. Dopo l’arrivo di Stefano Scaricamazza ed Alessio Bianchi alla guida tecnica della squadra la compagine arancioverde sta assumendo sempre più i connotati della vecchia squadra allenata dal tecnico sabino nelle passate stagioni. Nel mercato di dicembre infatti sono arrivati tanti ex biancazzurri: da Fabrizio Bianchi a Stefano Grizzi, passando per Jody Fiorentini e Marco Castellano fino al 2001 Diego Pileri.
Per ultimo nella mattinata di oggi il Palestrina ha anche ufficializzato l’arrivo di Tamsir Jammeh. Il trequartista classe ’97 aveva disputato questa prima parte di stagione nelle fila del Montalto ed è pronto a riabbracciare quel Scaricamazza che lo lanciò quattro cinque anni fa nel grande calcio regionale.
Nel restyling Palestrina però c’è anche una voca fuori dal coro ovvero quel Mario Di Ventura che la maglia della Valle del Tevere non l’ha mai indossata. L’ex Anzio, Flaminia, Cynthia e Fidene non pare aver vissuto una parentesi positiva a Civitavecchia: “Dico la verità, non avrei mai lasciato Civitavecchia. Anzi avevo rifiutato offerte per restare qui confermando questa mia voglia a direttore sportivo e presidente. Perché sono andato via? Perché un giocatore deve dare tutto per il suo allenatore. Ma ho subito delle gravi mancanze di rispetto da parte di Caputo. Non posso essere considerato un peso ed un avanzo per la squadra. Sono stati usati appellativi gravi nei miei confronti che mi hanno offeso. Questa cosa mi ha toccato dentro, volevo addirittura smettere. Tolto questo problema voglio comunque affermare che il presidente Presutti è una persona per la quale la pena lavorare e sudare. Meritano rispetto e tutta la mia stima anche tutto il resto dello staff tecnico, il direttore Fabietti ed un gruppo di giocatori straordinario. Ripeto, questa persona mi ha spinto ad andare via. Civitavecchia mi rimane nel cuore, è casa mia. Se andrà via Caputo sono pronto a ritornare, anche domani”.
Mario Di Ventura che ha sposato il progetto Palestrina, anzi ne è davvero entusiasta: “Sono nuovo in tutti i sensi. Ho trovato un ambiente molto chiaro, diretto e concreto. Il presidente sta dimostrando nei fatti quali sono le intenzioni del Palestrina. Dall’altra parte ho trovato uno staff ed una dirigenza che viaggia sulla stessa linea. Dobbiamo fare il meglio e tentare di essere protagonisti”.