Il calcio sabino e reatino sta vivendo una vera e propria emorragia.
Nel giro di nove mesi questa zona territoriale del centro-alto Lazio che comprende le provincie di Rieti e Roma sta subendo una vera e propria crisi.
Tante società sono sparite. Aveva iniziato un paio di stagioni fa La Sabina dopo un decennio di grande calcio tra Eccellenza e Promozione. Poi è toccato salutare a Montasola, Cantalupo, Cre.Cas e Salto Cicolano, anche in corsa le rispettive categorie. Ma purtroppo non è finita qui perché in estate la Valle del Tevere pare aver alzato bandiera bianca come la stessa Maglianese che al massimo ripartirà da un campionato di Prima o Seconda Categoria. Probabile anche l’addio del Poggio Nativo. Unica consolazione il ritorno in pista della vecchia Torri in Sabina.
Cosa succede? Quale è il motivo di crisi? Sicuramente il calcio della zona sta avendo una mancanza di imprenditori pronti ad investire soldi e passione su questo sport. Ma purtroppo è anche una questione di impianti e di organizzazione. I ragazzi più bravi della zona tendono ad avvicinarsi a Roma in scuole calcio più qualificate e con campionati elite e regionali più adatti per fare un percorso di crescita.
Servirebbe una vera e propria riforma interna, il calcio reatino e sabino deve essere salvato.