C’è anche discussione intorno alla possibilità di ripartenza del campionato di Eccellenza.
Le società vogliono chiarimenti, non vogliono aspettare un altro mese, vogliono sapere il da farsi. Dal nostro Comitato regionale Lazio nessuna intervento pubblico del presidente Zarelli. Ci hanno pensato i colleghi di Marche, Sicilia e Toscana a tornare sulla questione per dare anche alcuni chiarimenti agli addetti ai lavori.
Vi riproponiamo l’intervento a Radio Bruno (emittente radiofonica toscana che si occupa anche di calcio dilettantistico) del presidente del Comitato Regionale Toscana Paolo Mangini che conferma un po’ l’iter illustrato anche dal nostro direttore in mattinata.
Le risultanze del Consiglio Federale
“Venerdì - spiega Mangini - abbiamo fatto a Roma un Consiglio Direttivo lunghissimo con al centro della discussione la possibilità della ripartenza del campionato di Eccellenza. Non è vero che ci sono regioni che non vogliono ripartire ma alcune regioni, tra cui noi della Toscana, abbiamo fatto presente le difficoltà ed una sostenibilità di una ripartenza soprattutto nella parte che riguarda i ristori. Un eventuale protocollo deve prevedere i tamponi che hanno un costo. Qui siamo di fronte a delle spese che si vanno ad aggiungere alle altre. La voglia di tornare in campo c’è ma deve essere supportata. Abbiamo scelto di ripartire ma a patto di alcune condizioni come recitato dal comunicato: trovare i soldi per garantire la sostenibilità e permettere il mantenimento della categoria senza le retrocessioni”.
Tutto passa per il Consiglio Federale
Richieste e condizioni che per forza di cose dovranno passare attraverso il prossimo Consiglio Federale: “Tutte queste richieste dovranno essere approvate dal Consiglio Federale. Sarà dunque il prossimo Consiglio a verificare se sussistono le condizioni per la ripartenza. Se sì saremmo contentissimi.
Aspettiamo l’esito di queste verifiche indispensabili per continuare e solo dopo decideremo insieme alle società il format per la prosecuzione del campionato”
In caso di ripartenza quale format?
Il presidente regionale Mangini approfondisce la questione attività e format eventualmente da applicare visto che la Toscana ha tre gironi come il Lazio: “Stiamo nel pieno della seconda ondata, probabilmente da domenica prossima torneremo in zona arancione. Siamo in una situazione molto particolare. Tutto va riaggiornato in un contesto inimmaginabile fino ad un anno e mezzo fa. Se il Coni deciderà di qualificare l’Eccellenza come campionato d’interesse nazionale non ha più bisogno di aspettare un nuovo Dpcm ma si potrà allenare come la serie D. Le società toscane, in una ipotesi di ripartenza ancora tutta da definire, avevano dato una prima indicazione di fare solo un girone d’andata. Chiaro che ci sarebbero dei play off allargati per determinare la prima di ogni girone che poi farà un triangolare per determinare le prime due che saliranno in serie D”.
Il futuro delle categorie minori e sul no alle retrocessioni
Ultima battuta su chi non ha le forze di non terminare la stagione: “E’ una delle richieste fatte al Consiglio Federale quella di salvare la categoria. Non è colpa loro se il Covid ha cambiato molte situazioni. Inutile fare i puristi sui meriti sportivi, non so se qualcuno se ne è reso conto ma stiamo in una situazione molto critico. I settori giovanili sono fermi da un anno come le altre categorie purtroppo legate al Dpcm che scadrà il 5 marzo non essendo campionati di interesse nazionale. Lo decide il decreto che si possono allenare non utilizzando gli spogliatoi. Se col nuovo decreto verrà confermata la stessa indicazione purtroppo non potrà ripartire nulla dalla Promozione in giù”.
Concetti espressi dal presidente Cr Toscana Magini ma anche anticipati e discussi dal direttore di Sportinoro Raffaele Minichino nella trasmissione andata in onda ieri pomeriggio.