Alla vigilia della ripresa di tutta l’attività calcistica del nostro movimento regionale, il presidente del Comitato Melchiorre Zarelli ha voluto dare un ulteriore messaggio di distensione a tutte le componenti nella speranza che si abbassino i toni dopo i brutti fatti che dieci giorni fa coinvolsero l’arbitro Bernardini di Ciampino aggredito al termine di un match di Promozione:
“Dopo una settimana di stop assoluto dell’attività calcistica regionale, si torna a giocare sui campi di tutto il Lazio. E' stato un momento di riflessione dopo la vile aggressione al giovane arbitro Riccardo Bernardini, al quale in tanti hanno manifestato solidarietà e vicinanza e al quale rinnoviamo gli auguri di una pronta guarigione e di rivederlo presto sui campi a dare corso alla sua passione, che è quella di arbitrare. Si torna a giocare con la speranza che esserci fermati sia realmente servito a riportare l’attività agonistica in quel clima di sportività e serenità, al di là della sana competizione agonistica, che dev’essere sempre presente sui nostri campi. Gli attestati che si sono susseguiti, insieme alle tante manifestazioni che spontaneamente sono state organizzate in questi giorni in cui il calcio giocato è stato momentaneamente sospeso, hanno ridato un’immagine vera del nostro movimento, lontana da chi vuole infangarlo con gesti violenti e vili. Sono certo che tutti noi abbiamo tratto grande forza da questa settimana di riflessione, per dire “no alla violenza”, da qualunque parte essa arrivi e verso qualunque parte essa si manifesti, con i fatti e non soltanto a parole. Giocare al calcio significa divertirsi, significa passione, vuol dire alimentare i sogni di tanti protagonisti e non bisogna permettere a nessuno di spegnere questa passione, cancellando i valori che sono alla base non solo dello sport, ma della stessa nostra vita”. Melchiorre Zarelli
Contemporaneamente il Crlazio ha voluto porre l’accento sull’importante ruolo del Dirigente Accompagnatore e del Dirigente Addetto agli Ufficiali di gara, ricordando loro alcune disposizioni particolari nella seguente nota:
“In occasione della ripresa dell’attività sportiva, appare opportuno richiamare alcune disposizioni in merito ai compiti ed alle responsabilità conseguenti al’’incarico di Dirigente Accompagnatore Ufficiale e di Dirigente addetto agli Uffici di gara. Il Dirigente Accompagnatore Ufficiale è il rappresentante della società in occasione degli incontri. In particolare compete al Dirigente Accompagnatore Ufficiale della società ospitante assicurarsi che i cancelli di ingresso al recinto spogliatoi ed al campo siano chiusi in modo da evitare l’indebita presenza, soprattutto al termine della gara, di persone non autorizzate ovvero non riportate sulla distinta di gara. Qualora nella struttura vi sia un addetto all’impianto sportivo, il Dirigente Accompagnatore Ufficiale dovrà dare precise disposizioni circa la totale chiusura degli accessi al recinto spogliatoi ed al terreno di gioco, essendone direttamente responsabile. Il Dirigente Addetto agli Ufficiali di gara, accoglie l’arbitro designato ed i suoi eventuali Assistenti, li accompagna allo spogliatoio loro assegnato, interviene a loro tutela ogni qual volta ce ne sia necessità. Si evidenzia che la tutela del Direttore di gara, prima durante e dopo la gara, compete non solo al Dirigente Addetto agli Ufficiali di gara, ma, in egual misura ai dirigenti accompagnatori di entrambe le società ed a tutti i tesserati presenti. Nessuno è escluso da tale obbligo. Sarebbe buona norma che il Dirigente Addetto agli Ufficiali di gara, al termine della gara, si posizioni nei pressi del Direttore di gara e lo accompagni fino allo spogliatoio. Si raccomanda che tali disposizioni vengano osservate con assoluta meticolosità al fine di evitare pesanti sanzioni disciplinari a carico dei responsabili ritenuti inadempienti”.