Da quando è il presidente della Sorianese ha dimostrato di essere sempre vicino alla sua gente e di prediligere spesso l’aspetto sociale per il bene della sua comunità.
Moreno Porta è ora preoccupato dal futuro del calcio dilettantistico e soprattutto di quell’ambito che è dedicato ai bambini e i ragazzi. Dubbi e perplessità generati da una crisi economica post Coronavirus che ovviamente coinvolge le società sportive: “E’ un momento particolare anche per noi del settore alimentare, abbiamo tanti protocolli da rispettare e pochissimo tempo per la nostra famiglia. La situazione per il calcio dilettantistico è pesante perché le risposte non arrivano e le società hanno tante esigenze. Di natura bisognerebbe essere positivi per pensare al meglio ma vedo il proliferare di tante problematiche sia di natura economica che sanitaria. Le istituzioni partendo dal Governo, passando per Regioni, fino a Comuni e Lega Dilettanti dovranno aiutare le associazioni sportive altrimenti finirà tutto. I bambini è scuola calcio, un modo di aggregazione e d’inserimento in una società con delle regole. A Soriano questa cosa rappresenta un grosso costo ma non avere determinate sponsorizzazioni per poter accontentare tutte quelle esigenze e richieste rappresenta un problema”.
La Sorianese ripartirà, probabilmente dalla Promozione visto il secondo posto ed i numerosi ripescaggi, ma la dimensione e la strategia futura del club rossoblu il presidente Porta ce l’ha bene in mente: “Come fai ad avere sponsor e contributi da parte di privati per programmare una stagione? Chi è amante del calcio dovrà accettare una situazione che è quella di non avere pretese e farlo per pura passione. Adesso dovremo fare i dilettanti. La prima squadra potrebbe non rappresentare il principale problema perché abbiamo molti ragazzi del posto. Rimarrà chi potrà e vorrà, la situazione è questa e va accettata per quello che è. Bisogna che apriamo le finestre per vedere le reali difficoltà di questo momento. Io le tocco con mano tutti i giorni, c’è gente senza lavoro, gente che non riesce a fare la spesa. La mia attività si trova in un luogo dove il turismo la fa da padrona ed è fondamentale. E non averlo più è un grosso ma grosso problema. Spero che trovino una soluzione congeniale per tutti e che possano scontentare pochi ma sarà molto difficile”.