Luigi Lardone ha iniziato la sua corsa al Comitato Regionale Lazio.
L’imprenditore, dopo aver ufficializzato la sua candidatura dieci giorni fa, ha iniziato la sua campagna elettorale. Più tortuosa rispetto a quella dello sfidante Zarelli ormai radicato all’interno del movimento dopo ben 18 anni consecutivi di mandato.
Lardone ha scelto la via del dialogo e del confronto diretto con tutte le società del Lazio. Oltre ad esporre le sue linee programmatiche il presidente dell’Ostiamare vuole conoscere le varie realtà locali ma soprattutto capire quali possano essere i maggiori problemi che un club può avere con la governance sportiva e le esigenze dei piccoli centri delle province del Lazio.
Società che si sono molto lamentate per tutti i pagamenti effettuati da febbraio ad oggi senza alcuna restituzione da parte del Crlazio del quale, come ha asserito più volte il nuovo candidato, non sono stati mai pubblicati i bilanci degli ultimi anni: “L’aspetto che mi ha principalmente colpito nei confronti con alcune società sportive di questa regione è l’assordante silenzio di tutti i rappresentanti locali e centrali del Comitato Regionale Lazio – dichiara Luigi Lardone - i quali, da quanto testimoniato, hanno dimostrato di avere una mano rapace nel prendere e pretendere il pagamento delle iscrizioni o dei tesseramenti ed un moncherino quando si è trattato semplicemente di restituire quanto non utilizzato per l’organizzazione dei campionati in periodo di lockdown o altri ristori di natura Covid. A fronte delle giuste rimostranze sembra che sia stato risposto che il Comitato non avesse soldi. Ne prendiamo atto e cercheremo di capire come mai”.
Luigi Lardone si è soffermato molto sulla questione dell’impiantistica, pronto ad essere uno dei cavalli di battaglia del suo manifesto programmatico: “E’ sotto gli occhi di tutti il decadimento di gran parte degli impianti a Roma come nel Lazio, impianti che continuano ad essere un punto di riferimento sociale, nelle periferie come in provincia, grazie all’amore, alla dedizione e all’impegno dei Presidenti delle società e in tanti casi grazie anche all’impegno di Sindaci illuminati che ben ne comprendono l’importanza. Mai come in questo momento è decisiva la capacità di attrarre risorse private, attraverso la diffusione dell’informazione che esistono agevolazioni fiscali, e pubbliche attraverso il monitoraggio e lo scouting di bandi pubblici Regionali, Nazionali ed Europei che intercetteremo creando un Osservatorio Finanziamenti e Bandi per monitorare e cogliere, insieme alle società interessate, le opportunità d’accesso a fondi e agevolazioni. Lo sport, infatti, è da sempre veicolo di integrazione ed inclusione e attraverso delle iniziative come quelle illustrate nei provvedimenti presenti ad esempio nel Pacchetto Sport per il 2020, per il rilancio dell’impiantistica sportiva nelle aree più disagiate del Paese: un fondo strutturale destinato all’edilizia sportiva in periferia e al suo riammodernamento, e indirizzato a stimolare gli investimenti futuri nelle aree marginali, con una quota di base di dieci milioni di euro all’anno; questo per permettere alle periferie più lontane e difficili delle varie città italiane, di provare tramite l’investimento nello sport, uno strumento di crescita e di inclusione. Nel nuovo modello di Comitato Regionale Lazio proattivo che propongo, l’attenzione a tali temi sarà massima: molti sono i club che potrebbero trarre vantaggio da tali provvedimenti, ma che finora non hanno trovato nessun supporto ed impulso per l’accesso a tutte le potenziali risorse a disposizione”.