Una vita nel calcio, anni di panchina, decine di traguardi raggiunti. Una grande passione che piano piano sta lasciando il passo ad una enorme preoccupazione per quello che sarà, cosa ci aspetterà.
E’ un Mauro Raspoli che, come tutti noi, non sta trascorrendo i suoi giorni migliori. Quella saggezza che traspare sempre dalle sue parole è però rimasta e siamo orgogliosi di custodirla preziosa in ogni intervista che facciamo con lui da oltre dieci anni a questa parte.
Mister Raspoli, il calcio e l’umanità del genere non aveva mai passato così difficile…
“In ambito sportivo ne ho visto tante ma da quando sono nel calcio mai una cosa del genere. L’ultima partita Atletico Madrid- Liverpool non sono nemmeno riuscito a vederla. Ho sempre l’immagine di quei camion dell’esercito che trasportavano bare. Ditemi come si può parlare di calcio con tutte quelle morti e le difficoltà di gran parte delle famiglie ad andare avanti”.
Da queste prime parole abbiamo già capito che per l’allenatore del Valentano ha poco senso parlare di calcio.
“Sento discutere sulla ripresa o no, congelamento o annullamento. E’ vero che il calcio mette sempre soldi di mezzo anche nei dilettanti ma qui il problema è molto più serio. Ho letto che i giocatori della Juventus che fanno una riunione o meno per accettare o no il taglio degli stipendi: a chi mancava il bonus presenze, chi altro. Beh, mi viene ribrezzo”.
Campionati dilettanti terminati?
“A livello professionistico capisco che ci sono interessi e un giro troppo grande di soldi. Noi invece bisognerà finta che finisce qui. Sarà una cosa molto lunga, far giocare ai dilettanti tre gare a settimana a giugno non si può. A qualcuno può andare bene, a qualcuno no ma proseguire non è possibile. Servirà darsi appuntamento ad agosto-settembre con la speranza che le società vengano aiutate con sostegno economico ed un decurtamento della quota d’iscrizione. Sarà dura anche ripartire nella prossima stagione ma occorrerà pensare a quello per evitare il dimezzarsi delle società”.
Un pensiero va anche ai suoi ragazzi grazie ai quali il Valentano stava disputando un gran bel campionato.
“Si era creato un bel gruppo, abbiamo fatto tanti record. L’obiettivo salvezza era stato già raggiunto e si andava al campo con maggiore spensieratezza. Vedo che ora il gruppo whatapp della squadra pian piano si sta affievolendo, anche se sono giovani non riescono più a scherzare. Questo perché l’attuale pensiero sovrasta qualsiasi cosa. Speriamo di rivederci presto ma restano i rapporti umani e la bellezza di quanto raccolto finora. I ricordi non li può cancellare nessuno”.