Momento eccezionale per il Valentano che dopo aver fermato sul pari Pianoscarano e Fulgur Tuscania ha messo in cascina altri sei punti in due gare che l’hanno portata nelle zone centrali della classifica. Quando manca ancora una giornata alla fine del girone d’andata i biancazzurri hanno quasi realizzato i 30 punti messi insieme al termine della passata stagione (ora sono ben 22).
Un piccolo primato merito di un tecnico Mauro Raspoli che conosce questo tipo di categorie meglio di chiunque altro e che dopo qualche anno di pausa è tornato ad allenare i grandi: “Cosa succedeva lo scorso anno non lo so perché non c’era. Abbiamo creato un gruppo di giovanissimi esordienti messi insieme ad uno di grandi grandi come Alessandro e Giuseppe Paoloni, Billi, Bigiotti, Verde e Serafini al quale si è aggiunto a dicembre Steve Tagliani. Da agosto si stanno allenando tutti intensamente. I miei meriti li lascio agli altri. Io mi diverto. Il calcio a volte anzi spesso è un gioco molto semplice, spesso a qualche tecnico gli piace complicarsi la vita da soli”.
I segreti di Mauro Raspoli sono veramente pochi: “Il Valentano non è la Sorianese, il Bassano o il Tuscania. La differenza è tutta in attacco dove ci sono giocatori che fanno la differenza: Mechilli, Fratini, Scatena, Venanzi, Mantovani, Ravoni. Noi ci dobbiamo organizzare in un’altra maniera. Poi possiamo perderle tutte da qui alla fine ma credo che questo gruppo ci darà grosse soddisfazioni. Io metto a disposizione tutta la mia esperienza e vedremo quello che si potrà fare. Mi auguro di aver portato un po’ di entusiasmo a tutto il paese, amministrazione compresa perchè ritengo il calcio un veicolo sociale importantissimo e che dà anche molta visibilità”.
Con una squadra quasi salva ora il Valentano si deve dare nuovi obiettivi. La sfida di Mauro Raspoli è quella di provare a ripetere quanto fatto finora: “Ora ce la possiamo giocare senza vedere il baratro dietro. Questo è importante perché da qui in avanti c’è un altro campionato dove anche quelle in coda stanno facendo punti e danno filo da torcere. Fare dieci punti in quindici partite non credo sarà una grande impresa ma dovremo provare ad eguagliarci perché se nel calcio non vivi di stimoli non arrivi da nessuna parte”.