di Massimiliano Morelli
Ognuno ha la sua croce, verrebbe da dire, rammentando le frasi di nonne attempate, canute, imbolsite e che forse non ci sono più, pace all'anima loro. Per restare in tempi recenti, verrebbe da riscrivere “ognuno ha il suo Paolini”, ricordando invece lo scocciatore del tubo catodico, quell'occhialuto capellone che compariva ogni tre per due (manco fosse l'offerta d'un centro commerciale) per pubblicizzare l'amore libero ma con i condom, poi finito al gabbio perché qualche danno, al di la della perenne comparsata televisiva, l'aveva commesso. Qui, signori, c'è da analizzare la figura del disturbatore seriale Giuseppe Iacomini, professione portiere di calcio, a Tarquinia. Ecco, chi s'è assiepato ieri sera davanti la televisione per staccare la spina e godersi il Festival di Sanremo stampo-Baglioni, non ha potuto farlo, se non con l'ansia, visto che non c'è stato attimo in cui il lungagnone della Corneto (o del Corneto? Maschia o femmina 'sta squadra? No, perché alcuni cronisti scrivono “il Corneto”, altri “la Corneto”) abbia smesso di commentare canzoni e interpreti, appeal della regia e valanga di spot pubblicitari. Insomma, destino crudele per chi ha donato la sua amicizia sui social a “Peppe”, il telefono ha vibrato in continuazione, canta la Bertè ed ecco il commento, canta Arisa e non si sfugge, quasi da non crederci, neanche Mollica sta sul pezzo come lui, e a un certo punto c'è stato pure il sospetto di vederlo comparire al Dopofestival al fianco di Mario Luzzatto Fegiz, o mano nella mano con la Tatangelo. Il rischio è che domenica lo vedremo entrare in campo col tatuaggio sulla guancia e gli occhialetti a piotta specchiati neri, stile Achille Lauro. Insomma, un dramma, per chi lo conosce. E hai voglia a dire “spegni il telefonino”... E se ti chiama la donna della tua vita? E se tuo figlio ti deve dire che ha squarciato la ruota della macchina e non sa come cambiarla? E se zio prete ti deve far sapere che ha commesso un guaio con il candelabro acquistato con le offerte dei fedeli, gli è caduto, rotto in mille pezzi, e ti vuole al suo fianco per riassemblare i cocci? Si, vabbè, qualcuno ha messo in pausa i suoi post per una settimana, ma questo insisterà con Sanremo chessò, per lo meno fino al Festivalbar... Ecco, noi al signor Peppe Iacomini, vogliamo togliere la sete col prosciutto, stavolta, e ci rivolgiamo ai suoi prossimi antagonisti in campo. Non c'interessa con chi giochi nel prossimo turno la squadra di Sfefano Del Canuto (Cerveteri ndr), e nessuno si senta offeso da queste righe, del resto il football è ironia, non solo malevoli incroci di epiteti. Ma chiunque sarà in campo contro l'undici del Corneto Tarquinia, tiri da lontano, da fuori area, da qualsiasi posizione. Di sicuro centrerà il bersaglio, perché quel satanasso di Peppe Iacomini avrà fatto le ore piccole per vedere la finale del Festival di Sanremo, e avrà accumulato il sonno delle serate precedenti, perché uno "social" come lui, non si perde neanche la pubblicità della rassegna canora ligure. Prendetelo a pallonate. Poi, se parerà tutto, giuro che faremo partire la petizione per abolire il Festival di Sanremo. Sarà la scelta meno dolorosa.