Il campo della discordia. La gestione del Celso Perugini di Soriano nel Cimino è diventata un affaire che scotta. A contenderselo, a colpi di dichiarazioni e non solo, la Polisportiva Monti Cimini da una parte, detentrice della gestione che scade il prossimo settembre, e la Cimina SSE ribattezzata da qualche giorno Asd Sorianese per dar ancora più forza al movimento calcistico locale.
Sulle pagine social delle due società le punzecchiature non mancano di certo. Il patron della Polisportiva, ex presidente della Nuova Sorianese di qualche stagione fa, rivendica sacrifici ed investimenti fatti per il paese senza nessun ringraziamento da parte dell’amministrazione o della stessa gente: “Ho appianato migliaia di euro di debiti della storica Sorianese, mi accollai anche il peso della Fidelitas Cimini quando non avevano più un centesimo per proseguire. Manco un “grazie”. Né all'epoca, né successivamente. Sembrava un atto dovuto”.
Nella questione bando dell’impianto Celso Perugini Torroni è chiaro e diretto: “Gestirlo significa rimetterci. Paghiamo tutto, acqua ed energia elettrica, manovalanza e ristrutturazione. Il Comune è in difetto economico con la Polisportiva Monti Cimini dal luglio 2017 e che ci ha obbligato a ospitare un'altra società (la Sse Cimina, ndr), che per il subaffitto ha fin qui pagato con le briciole, giusto una decina di giorni fa. Adesso ha deciso di redigere un bando capestro per assegnare il campo per il prossimo decennio, e non solo è un bando che farebbe venire il mal di testa a Dante e Petrarca per come è stato scritto, fra errori, ripetizioni e frasi nonsense. Il bando è “mirato”, privilegerà per esempio società che hanno in essere i colori della Sorianese, il rosso e il blu. Noi siamo giallo e neri. Può essere un valido motivo, da parte di un'istituzione, privilegiare i colori sociali e non altre peculiarità? E poi, adesso la società antagonista nel bando è stata ribattezzata con un nome nuovo, si chiama Sorianese. Lei che pensa? Partiamo battuti? I nostri avvocati stanno vagliando ogni parola e ogni incongruenza di quel bando. Non veniamo dalla montagna del sapone. Quando le nostre squadre vanno in trasferta ci dicono che siamo montanari, facendo riferimento al monte Cimino. Ma la montagna del sapone non sappiamo davvero dove sia. Dico semplicemente ai sorianesi di non farsi prendere in giro. Di ascoltare senza giudicare. Di informarsi. Di capire. Di aiutare la rinascita del calcio a Soriano nel Cimino. Ma senza farsi irridere da questo o da quel personaggio usciti fuori dal cilindro di qualche mago. Ognuno è libero di pensarla come vuole. Ma Francesco Torroni non ci sta a farsi prendere in giro da chi si alza tardi la mattina e dice “qui comando io”.
Dall’altra parte c’è l’entusiasmo di un presidente, quello della Sorianese, come Moreno Porta sorretto anche da un nutrito consenso popolare: “Il Comune ha messo un bando al quale la nostra società ha deciso di partecipare, non ci vedo nulla di strano. Non voglio entrare in merito a questa situazione. Le polemiche non fanno per me. Vorrei evidenziare il mio amore per la Sorianese, la mia Sorianese, la Sorianese dei sorianesi, la Sorianese di chi se ne sente parte con orgoglio. Un amore nato durante l'infanzia, coltivato durante la crescita, per poi esplodere quando da ragazzo arrivai ad esserne protagonista come giocatore e come capitano. Oggi Presidente. Ricordando gioie e dolori, vittorie e sconfitte, condividendo il tutto con persone che hanno dato il massimo per quella Sorianese: presidenti, dirigenti, giocatori e soprattutto tifosi. Per riportare in piedi questa gloriosa Società noi componenti Riccardo Bellachioma, Simone D'annibale, Andrea D'Annibale, Filippi Francesco, Acconciature Federico Filippi, Luca Bear Ruzzi, Maurizio Lamoratta, Cristian Porta, Romolo Nisini, Diego Bellachioma, Sandro D'Orazio,Ugo Quitarrini, Christian Borghesi, Andrea Palma, Marcello Selvaggini, Rodolfo Mastrangeli, Enrico Ricci, Cristian Luniddi, Tizio Luniddi, Luigino Delle Piagge, Panunzi Mario, Silvio De Bardi stiamo lavorando con tanta umiltà e responsabilità, ma abbiamo bisogno dei sorianesi, abbiamo bisogno che essi si riconoscano in questo progetto, condividendo con noi le vostre esperienze, esperienze grazie alle quali i più grandi, in passato, hanno reso gloriosa questa Società”.