Anche il Montefiascone assiste da spettatore a questo lungo stop dei campionati in attesa di un segnale da Governo e dalla Federazione per una possibile ripresa con tutte le sicurezze del caso.
Una società storica come quella falisca, dotata di un ampio settore giovanile e scuola calcio, vuol tenere duro per non buttare una stagione al vento, conscia della situazione e delle difficoltà del caso.
Il presidente dei gialloverdi Lorenzo Minciotti fa il punto della situazione dal colle falisco: “L’attività di prima squadra e juniores, grazie al coordinamento del prof. Frillici, non si è mai fermata proprio per mantenere la condizione ed alta la tensione. Siamo partiti con due allenamenti a settimana arrivando a tre nel mese di gennaio. Si parla di allenamenti volontari senza alcun rimborso. I ragazzi, praticamente tutti del posto, sono sempre tanti sia perché c’è voglia sia perchè rappresenta un diversivo per staccare un po’ la spina dalla routine quotidiana. Da questa settimana abbiamo ripreso anche con il lavoro individuale dai 5 anni in su ma la partecipazione è condizionata da questo virus che mette un po’ di tensione sia da parte dei genitori che da parte nostra”.
Possibilista su una ripresa del campionato ma fino ad un certo punto. Lorenzo Minciotti se da una parte si augura un ritorno all’attività ed alla normalità dall’altra parte sa benissimo che almeno ora è difficile mettere a punto tutte le condizioni per ripartire: “Inutile nasconderci – spiega il numero uno del Montefiascone - ci può essere anche la voglia ma purtroppo non ci sono le condizioni per portare avanti un campionato. Dovrebbero trovare la soluzione per non pesare sull’economia delle società ma capisco che sarebbe complicatissimo. Stiamo parlando di tutte supposizioni perché se fra dieci giorni per esempio aumentano i casi di variante brasiliana o inglese la stagione è conclusa. Altrimenti un qualcosa da marzo o aprile si potrebbe fare ma con tutte le perplessità del caso. Qualche partita la farei, magari bloccando le retrocessioni, ma solo per non perdere un anno”.