Un punto che alla fine accontenta tutti. Almeno i due direttori sportivi di Polisportiva Monti Cimini ed Aranova. Giovanni Salerno ed Alessio Mursia, oltre a farsi i complimenti a vicenda, analizzano con grande onestà intellettuale lo zero a zero che si è consumato ieri al Comunale di Vignanello tra due delle principali protagoniste del campionato.
Partiamo dal direttore sportivo dell’Aranova. Alessio Mursia esce dallo scontro diretto in terra viterbese con un sorriso: “Un punto assolutamente guadagnato perché andavamo a giocare in casa della prima in classifica avendo due risultati su tre a disposizione. Le distanze dal podio sono solo aumentate di un punto a causa del successo della Corneto ma mancano ancora tante partite e molti scontri diretti per poter recuperare. Se oggi una squadra avesse dovuto vincere ai punti sarebbe stata l’Aranova ma il calcio non si gioca ai punti ma a chi fa più gol e tra noi è terminata zero a zero. Alla fine, per quel che si è visto in campo, il risultato è stato giusto, meritavamo forse qualcosina in più noi nella seconda parte di gara ma fare recriminazioni non serve. Restano i sedici risultati utili consecutivi che abbiamo ottenuto finora. Il mio collega Giovanni Salerno? Impossibile litigare con lui, persona che fa bene a questo calcio”.
La palla, anzi il microfono passa sulla sponda cimina dove il diesse della Pmc Giovanni Salerno ricambia il gesto affettuoso del collega ma soprattutto bacia il punto come un risultato positivo: “Lo ringrazio dei complimenti. Forse, ma non so se è un difetto o pregio, ho la consuetudine di dissacrare il tutto anche nei momenti di maggiore tensione. Ci siamo conosciuti da poco tramite il diesse della Csl D’Aponte. Ne approfitto per fare i complimenti all’Aranova perché è la squadra che ci ha messo in maggiore difficoltà a Vignanello. Faccio un applauso anche a mister Cammillucci perché nell’ultima mezz’ora l’Aranova ci stava mettendo in difficoltà ed ha fatto un paio di cambi per riequilibrare la partita ed evitare qualche guaio. Non è detto che nel calcio, anche se sulla carta sei più forte, si debba vincere sempre. A volte portare a casa un punto è meglio che niente. Cosa contraria ci è accaduta contro il Tolfa all’andata che per troppa foga ed irruenza abbiamo pagato il conto salato. Domenica è vero, c’è un’altra gara importantissima contro la Corneto ma sarebbe stata fondamentale se fosse capitata a 4-5 turni dalla fine. Però mancano 14 giornate con 42 punti in ballo. Classifica veritiera perché occupata dalle società più forti come dirigenza, allenatori e rosa. Ripeto, non è una finale. Ammesso che fosse possibile preferirei perdere domenica e vincere le restanti tredici gare”.