La Polisportiva Monti Cimini si è risvegliata con le ossa rotte da quella che possiamo tranquillamente parlare come una disfatta. Il pomeriggio nero di Gallese infatti ha scalzato i gialloneri giù dal podio per la prima volta in questa stagione. Ma è proprio in quest’ultimo mese di campionato che la Pmc ha dilapidato il suo vantaggio sull’Aranova: il ko interno con la Cpc, il pari di Acquapendente al quale si è aggiunta la sconfitta del Dino Nelli. Quattro punti in quattro partite (nel computo va inserito il successo prepasquale col Bomarzo). Un andamento negativo ammesso in modo sincero anche dallo stesso patron della Pmc Francesco Torroni il quale si assume le proprie responsabilità: “La sconfitta interna con la Cpc ci ha creato un po’ il black put mentale. Non l’abbiamo affrontata da provinciale giocandocela a viso aperto. Parlare dopo che le cose sono successe è facile per tutti. Onore alla Corneto che vincerà il campionato ed all’Aranova che se non avesse sbagliato le prime tre partite a questo punto avrebbero vinto il girone. Ci auguriamo che la Cpc vinca la Coppa Italia per rientrare nella questione play off. Oggi ci ritroviamo quarti ed è un fallimento mio ma anche dei giocatori che hanno indossato questa maglia. Nessuno dei due abbiamo alibi”.
A chi è curioso di capire se si fosse pentito delle scelte fatte nel mercato di dicembre Francesco Torroni risponde in questa maniera: “Col senno del poi sono tutti bravi a dire e fare. Assolutamente no. A dicembre le scelte le ho fatte con la testa prendendo tre giocatori importanti che avrebbero dovuto dare quel passo in più. La rifarei mille volte, le altre si sono rinforzate ed anche io dovevo fare qualcosa. Purtroppo il calcio non è una scienza esatta. Mi assumo tutte le responsabilità di quello che è successo e non addosso la colpa a nessuno. Io sono questo e tutti mi conoscono”.
Tanti impegni lavorativi e familiari, un figlio probabilmente nell’As Roma e dunque meno tempo. Il patron dei Cimini fuga ogni dubbio e smentisce chi lo vede lontano dalla Pmc nella prossima stagione: “Tre figli maschi i quali stanno crescendo e che giocano tutti e tre mi toglieranno sicuramente tempo. Qualche problemino tra lavoro, famiglia e questa passione mi si crea. Ma il patron non deve per forza seguire 34 partite su 34, non è scritto da nessuna parte. Resto alla Pmc, non vado da nessuna parte. Dire oggi qualcosa di più dopo la cocente delusione di ieri sarebbe non veritiero. Servirà più tempo per la famiglia ma la Pmc è qualcosa che ho creato insieme ad altre due persone, è un orgoglio per il calcio provinciale e non la lascerò mai per andare da un’altra parte”.