I presidenti delle società dilettantistiche sbottano, hanno capito di essere stati totalmente abbandonati delle istituzioni calcistiche ed ora si ribellano e sono pronti, vedi il caso del patron della Corneto, ad atti e prese di posizione importanti.
Bannella in scia a Leggiero e Vico
Sulla scia di Raffaele Leggiero, o del presidente del Canale Monterano, è arrivato anche l’intervento di Sandro Bannella. Il numero uno del Bomarzo, attualmente in testa nel girone A di Promozione è chiaro e senza mezzi termini: “Quello che si diceva a primavera ovvero che le società avrebbero dovuto ridimensionare certi costi non è accaduto, è successo il contrario. I giocatori fanno il loro, non ce la possiamo prendere con loro se non chiedere collaborazione; in estate abbiamo investito in protocolli, sierologici, materiale, iscrizioni, tesseramenti. E ora non si può giocare e non si sa per quanto tempo. Inutile nascondersi, i soldi ora non ce ne sono perché non c’è la sicurezza che gli sponsor in periodi del genere possono mantenere gli impegni. Come si può chiedere una sponsorizzazione per un campionato fermo? Ecco che escono fuori tutti i problemi. La Vigor Acquapendente è stata la più coraggiosa, ha tirato fuori il problema e non si è iscritta. In Umbria hanno fatto quadrato e non si è partiti”.
Momento giusto per cambiare il sistema
L’invito del presidente del Bomarzo è quello di fare quadrato tra le varie società: “Questa è l’occasione giusta per mettersi insieme, fare quadrato e riorganizzare tutto il movimento del calcio dilettantistico. Solo in questo momento possiamo salvare i Dilettanti ed il divertimento per questo sport. Se facciamo passare quest’attimo sarà la fine, non ci rialzeremo più”.
Immobilismo CrLazio: Bannella non ci sta
Bannella poi volge il suo intervento sull’immobilismo del Comitato Regionale Lazio: “Ora si sono messi in smart working e ci hanno chiesto a novembre di pagare un’altra rata dell’iscrizione. Ma come possono chiedere soldi con i campionati fermi? Non ci risponde nessuno. Telefoni a via Tiburtina è tutto chiuso. Loro lavorano da casa e noi dobbiamo far allenare i ragazzi, senza sapere quali sono le modalità di allenamento, senza sapere se possono farsi le docce o no. Tante società pagano anche affitto del campo. E che facciamo due mesi di allenamento, paghiamo giustamente il rimborso ai calciatori senza sapere quando ripartirà il campionato? Quando ci costa questa stagione senza sapere quello che succederà? Credo sia una cosa assurda”
Presidenti costretti ad alzare bandiera bianca?
La chiosa finale di Sandro Bannella è sulla condizione attuale dei gran parte dei presidenti delle società dilettantistiche: “Io come il patron del Tarquinia e tanti altri facciamo calcio ma abbiamo un’attività personale come la maggior parte dei presidenti delle società. Mettetevi nei nostri panni. Bisogna fare calcio senza sponsor, senza spettatori, con le nostre attività al 40% del lavoro. Con quale soldi li facciamo? Giusto che ai calciatori importa poco quello che può succedere: pandemia, si lavora o non si lavora, interessa poco e quanto pattuito lo pretendono. Ecco perché bisogna cercare di far quadrato insieme per cambiare il sistema”.