Anche il Barco Murialdina nel vortice delle proteste per gli arbitraggi. Giornata dopo giornata si completa l’elenco delle formazioni che si sfogano per i giganteschi errori arbitrali che purtroppo stanno alterando il destino di molte gare. Ma al di là del risultato è l’esasperazione dei protagonisti portata dall’atteggiamento dei direttori di gara i quali, al di là degli errori tecnici di regolamento, non ne azzeccano veramente una a livello di gestione di una partita nei novanta minuti generali.
A raccontare i fatti di sabato a nome di tutto il Barco Murialdina è l’esperto portiere Stefano Marcomigni. Il tutto in maniera molto chiara ed educata: “In vent’anni di calcio una cosa così non ci è mai capitata. Sabato a Marta è successo veramente di tutto. Che l’arbitro non era assolutamente in giornata l’abbiamo capito quando per una punizione cinque metri fuori dall’area ha fatto mettere la barriera al limite dell’area piccola. Eravamo sull’1-1 e per fortuna non abbiamo preso gol. Ad inizio della ripresa è uscito un rigore a favore degli avversari per un tocco di mano che non c’era ed oltretutto fuori area. Anche i giocatori della Virtus Marta erano increduli. Poi l’episodio ancora più netto e clamoroso: nell’area avversaria fallo di mano a braccio largo ci eravamo fermati un po’ tutti, il difensore del Marta anche, ma ci ha assegnato calcio d’angolo. Le proteste, come giusto che siano ma senza alcun insulto, l’hanno portato a far sventolare i cartellini rossi, compreso uno della panchina. L’apice è stato raggiunto con la risposta finale sui miseri tre minuti di recupero sul punteggio di 3-2 e quindi a partita ancora aperta: sei cambi, due rigori, quattro espulsioni e tre gol. Il direttore di gara ci ha detto che è stata una giusta punizione per come ci siamo comportati”.
Questi i fatti raccontati da uno dei protagonisti della gara di Marta di sabato scorso. Ma il messaggio di Marcomigni e di tutto il Barco Murialdina verso la classe arbitrale è quello di una mano tesa per cercare di migliorare le cose nell’interesse di tutti: “Siamo consapevoli che il problema arbitrale è quello che attanaglia tutto il sistema. Mancano di esperienza e di preparazione, spesso sono molto più giovani di noi e non riescono nemmeno ad avere il buon senso di leggere certe situazioni. Comprendiamo gli errori ma quanto meno pretendiamo umiltà ed educazione nei rapporti con noi giocatori invece della presunzione ed arroganza che dimostrano dal primo momento che mettono piede nell’impianto di gioco a quando escono. Dovrebbero avere l’astuzia di mettersi dalla nostra parte mentre si pongono dall’altra parte della barricata con un atteggiamento ostile che non porta da nessuna parte”.