Bisognerà aspettare il responso del Giudice Sportivo ma dopo il ritiro dal campo a gara in corso del Barbarano Romano e lo 0-0 domenicale del Trevignano a Manziana, l’Atletico Capranica torna a più tre sui lacuali. Un vantaggio che potrebbe risultare determinante a sei giornate dalla fine.
In testa alla classifica dall’inizio del campionato ma spesso finita al centro di numero polemiche da parte delle dirette avversarie del girone.
La nostra redazione si è voluta fare una chiaccherata col vice presidente, nonché ex calciatore degli amaranto, Alessandro Tiberi.
Tiberi, sabato è successo un episodio che difficilmente capita sui campi di calcio e che purtroppo vi ha visto protagonisti indirettamente. Vuole commentare?
“Non voglio entrare in merito all’episodio in particolare perché purtroppo ne capitano di tutti i colori e l’arbitro può anche sbagliare. E questo è uno di quei casi dove il rigore si può dare oppure no. Però voglio entrare in merito alle polemiche che spesso ci etichettano come un Atletico Capranica favorito dagli arbitraggi in questa corsa e questa cosa mi rammarica molto”.
E’ vero, più di qualche voce l’abbiamo riscontrata anche sul nostro portale nel corso della stagione con qualche dichiarazione.
“In merito a quello che sta succedendo quest’anno ci siamo stancati. L’Atletico Capranica sta lì non perché né è aiutato dalla Federazione né perché qualcuno ci vuole far vincere il campionato sia ben chiaro. Vivo questo club da quando è nato. Non siamo una società ricca che per fortuna va avanti grazie all’autofinanziamento dei dirigenti, a qualche piccola sponsorizzazione ed al contributo del popolo capranichese con qualche evento. Fatichiamo ad arrivare a fine stagione nonostante non vengano emessi rimborsi ai calciatori. Questi ragazzi meritano di stare dove stanno grazie al loro valore sul campo. Siamo retrocessi un anno fa e non abbiamo nemmeno richiesto ripescaggio. Cosa è cambiato a distanza di qualche mese? Chi è il santo che ha deciso che il Capranica debba vincere il campionato? Dà fastidio che al primo rigore contro dirigenti avversari si accaniscono contro di noi”.
Insomma l’Atletico Capranica non è e non deve passare come la Juventus del calcio viterbese di Seconda Categoria (classico luogo comune italiano sbagliato) ma allora come si può migliorare o correggere questo calcio fatto di pregiudizi e malafede?
“Abbiamo perso con Prima Porta, Civita Castellana e Trevignano, abbiamo stretto la mano all’avversario e siamo usciti dal campo senza fare un fiato. Ma se abbiamo 55 punti a sei giornate dalla fine ci sarà un merito oppure no?. Se noi e Trevignano ci stiamo giocando il titolo è perché siamo i più bravi di tutti. Bisogna che in questo ambiente ci rilassiamo un po’. Parlare di malafede in Seconda Categoria va fuori ogni regola e senso logico. Nel pallone si deve essere bravi a vincere ma soprattutto bravi a perdere. Un anno fa abbiamo meritato di essere retrocessi ed ora siamo bravi, finora, a riconquistarcela sul campo”.