Riceviamo e pubblichiamo intervendo del presidente dell'Aurora Viterbo dopo l'uscita, su alcuni organi d'informazione sportiva, della presunta aggressione con insulti a sfondo razzista all'arbitro Salaheddine Farhane di Viterbo al termine della gara del girone A di Seconda Categoria che ha visto i padroni di casa uscire sconfitti nella sfida con la Virtus Marta.
Non essendo presenti all'evento e non avendo alcuna documentazione video e fotografica la nostra redazione si astiene da ogni commento e giudizio su una questione per altro così delicata ma ovviamente è aperta a ricevere il pensiero o il racconto dei fatti da ambo le parti.
Ecco l'intervento di Roberto Troncarelli, presidente del club viterbese:
"Sono stato giocatore ed arbitro per tanti anni e sono stato sdraiato da una testata ad Ischia di Castro ma con cento partite alle spalle. Questa è una premessa per spiegare alcuni concetti. C'è una tendenza dell'Aia a portare in serie A arbitri molto più giovani rispetto a prima. Per far sì che l'arbitro possa fare questo percorso deveono mandare l'arbitro minorenne su campi caldi. L'arbitro però arriva a questi appuntamenti senza esperienza, senza sapere cosa vuol dire presentarsi al campo, salutare i presidenti e farsi una chiaccherata coi capitani. Che ne sa di queste cose se non ha mai arbitrato. Di conseguenza arriva con la pausa, non riesce a gestire una partita dal punto di vista emotiva. Lui non è il carnefice ma la vittima perchè la Federazione non li può mandare ad arbitrare in queste condizioni. Chi ha sbagliato deve pagare. Chiederò a quei cinque sei aggressori di essere ascoltati in Federazione e gli stessi ne pagheranno le conseguenze. Ma di falsità ne sono state scritte tante perchè il ragazzo non è mai caduto e soprattutto non è stato mai colpito con un calcio. Forse è stato tentato di colpire con un calcio e quel giocatore se ne assumerà tutte le responsabilità. Ma mai ci siamo macchiati di un atto di violenza. E' stato un attimo concitato ma non c'è stata nessuna violenza, alcun calcio e nessuna caduta atterra. Sono stato con lui per più di un'ora nello spogliatoio, l'ho accompagnato fino alla fine, ho ascoltato tutte le sue emozioni. Ma lo stato psicologico di un ragazzo che si presenta al campo in quelle condizioni è la cosa che fa deve dar più preoccupare gli addetti ai lavori. Tremolante, mezzo saluto, cartellini rossi sventolati ai giocatori più diligenti di questa categoria. Quello che hanno riportato i giornali è una documentazione falsa, una cosa gravissima. Verso le 18.30 l'arbitro è stato accompagnato da un collega che era lì a vedere la partita. Ci riferiscono di un ragazzo ancora scosso, spaventato ma forse doveva arbitrare una partita di esordienti e non di Seconda Categoria. Poi alle 23.00 ricevo una telefonata che il ragazzo è all'ospedale per percosse. Guarda caso su un giornale è uscita questa notizia la mattina dopo. Qualcuno ha voluto strumentalizzare la notizia cavalcando l'onda di questo tema. Invece questo episodio doveva rimanere nell'ambito sportivo. Si è voluto andare oltre a nio saremo costretti a difenderci per cose che non abbiamo commesso e non vogliamo essere fatti passare per quelli che non siamo. Abbiamo chiesto alla Ausl l'accesso agli atti del referto. Vogliamo vedere l'orario e da chi si è fatto accompagnare visto che era un minorenne. Chiudo col tema del razzismo. Abbiamo sottoscritto una convezione con una struttura che gestisce i ragazzi di colore qui nella città di Viterbo. Ne abbiamo tesserati ben tre. Venire accusati di razzismo mi sembra una cosa veramente esagerata e fuori dal nostro modus operandi".