Clamoroso a Sassacci, Fabio Peciaroli non è più l’allenatore del Civita Castellana. All’indomani della brutta sconfitta casalinga per 5-1 per mano dell’Olimpus Roma la società civitonica ha deciso di cambiare dopo appena tre partite di campionato. Il confronto tra le parti ieri pomeriggio al termine del quale mister Peciaroli è stato costretto a lasciare la panchina del Civita Castellana dopo un ruolino di marcia più che soddisfacente: 23 vittorie in 37 partite tra coppa e campionato ed una media di due punti a partita.
In questa stagione dopo la qualificazione al secondo turno di Coppa Lazio e l’esordio vincente col Barbarano, ecco le due sconfitte con Faleria ed Olimpus che hanno fatto degenerare la situazione.
“E’ stata una scelta della società – afferma il presidente Silviano Sciarrini - si sono venute a creare delle situazioni poco gestibili ed abbiamo optato per questa soluzione solo per il bene della squadra. Le due sconfitte non hanno influito più di tanto su questa scelta. Con lui ci sono sempre stati ottimi rapporti ma a volte all’interno dello spogliatoio si creano situazioni difficili da gestire ed alla fine nel calcio paga sempre l’allenatore. Lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto. E’ stato l’artefice lo scorso anno di un’annata al di là di ogni aspettativa. Anche noi ci prendiamo le nostre responsabilità di questo inizio ma purtroppo in certi frangenti qualcuno è costretto a rimetterci. Al momento la squadra verrà affidata ad Antonio Pupi – conclude Sciarrini - Non ci aspettavamo di prendere questa decisione così velocemente. Poi vedremo se continuare con lui oppure valutare un’alternativa sul mercato”.
Fabio Peciaroli, nonostante l’esonero flash, esce comunque da vincitore: “Quando le cose non vanno è giusto che l’allenatore si prenda la maggior parte delle responsabilità come ho sempre fatto. Ma, stando anche ai numeri, non penso che si possa sempre buttare la croce addosso ad un allenatore. I giocatori di quest’anno sono praticamente gli stessi che hanno raccolto quei 74 punti ed una striscia di venti risultati utili consecutivi. Lo scorso anno siamo arrivati terzi, la promozione ce la siamo guadagnata sul campo e poi mi si viene a parlare di ambizione. A me piace allenare, vero che facciamo la Seconda Categoria ma se poi si presentano al campo sette-otto giocatori per volta poi la domenica non si possono fare i miracoli al cospetto di squadre che invece si allenano in venti persone. Ripeto, mi prendo tutte le responsabilità di queste due sconfitte ma, stando alla realtà dei fatti, non credo che sia solo colpa mia”.