Dopo due anni di crescita a piccoli passi l’Atletico Monterosi prova ad alzare l’asticella.
L’ingresso in estate di alcuni dirigenti storici del vecchio Monterosi insieme all’avvento di un tecnico di categoria superiore come Antonio Pupi hanno creato le basi per salire alcuni step di crescita di un club pronto a disputare la sua seconda stagione in Seconda Categoria. La dipartita in serie C dell'altro club ha portato nel paese sulla Cassia bis tanta voglia di calcio.
Il presidente dei biancorossi Giancarlo Tordella ci racconta il nuovo progetto: “In estate abbiamo fatto un restyling a livello societario, avevamo bisogno di linfa ma soprattutto di gente di grande esperienza nel calcio dilettantistico. Insieme a loro è arrivato un allenatore come Antonio Pupi che avrà il compito di fare la differenza insieme ai nuovi rinforzi pronti ad unirsi al gruppo dei ragazzi di Monterosi che da anni animano questa squadra. L’obiettivo è sicuramente quello di fare meglio dello scorso anno. Punto dolente è purtroppo l’impossibilità di lavorare a Monterosi. In questi giorni siamo costretti ad allenarci a Campagnano, sperando che dalla prossima settimana si riesca a trovare un accordo definitivo con l’Amministrazione, l’Atletico ha bisogno di giocare a casa sua e davanti alla sua gente”.
Questione campo: Atletico Monterosi 'in esilio' a Campagnano
Proprio la questione campo che costringe l’Atletico a lavorare lontano dal Marcello Martoni è la questione che preme maggiormente a Flaminio Cialli, colui che riuscì a portare il Monterosi dalla Terza Categoria alla serie D e che ora dopo qualche anno di stop è tornato alla sua vecchia passione in qualità di direttore generale: “Queste avventura sono stimolanti. Quando si parla di Monterosi, intendo quello vero, io sono sempre pronto. Mi è stato chiesto un aiuto, mi sono messo a disposizione del presidente Tordella cercando di creare un team di dirigenti, allenatore e giocatori adatto per fare un’ottima stagione di Seconda Categoria. Adesso abbiamo questo disagio dell’impianto sportivo, un po’ causato dalla gestione Capponi nel Monterosi Tuscia, un po’ dall’amministrazione comunale. Speriamo di risolvere certe incomprensioni e che l’Atletico Monterosi torni a giocare al Martoni. Credo giusto che 40 persone di Monterosi trovino posto in un impianto sportivo creato da noi quindici anni fa. E’ fondamentale anche per l’economia sia della società, visto che tutto questo è gravoso, sia del paese, lo richiedono le attività commerciali dal momento che siamo costretti a fare tutto a Campagnano. Passare davanti la sera e vedere le luci spente in uno degli impianti più belli della provincia a deprimente. Speriamo dunque – chiude il dd Flaminio Cialli - che tutto si risolva perché abbiamo il diritto di tornare a giocare nel nostro paese. Il nostro augurio è quello di incominciare a fare quella scalata di tanti anni fa”.
La voglia matta di Antonio Pupi
Ha accettato di scendere di categoria perché affascinato da un progetto e dai dirigenti di una società che negli ultimi anni hanno fatto la storia del calcio dilettantistico viterbese e laziale. Da un campionato da protagonista con l’Atletico Cimina al rilancio di un club che vuole iniziare un percorso importante. Gli arrivi di Barile, Ravoni, Silvestro e Pratesi lo dimostrano. Mister Antonio Pupi si è tuffato nell’Atletico Monterosi come fosse la sua prima panchina della carriera: “Dopo un’estate dove ho declinato alcune richieste non potevo rimanere indifferente alla chiamata di un famoso dirigente come Flaminio Cialli che mi ha illustrato il progetto ambizioso di questa società. Questa è una squadra che ha grossi margini di miglioramento. Nella rosa c’erano già dei validi ragazzi che hanno portato avanti l’Atletico in questi anni. A loro abbiamo aggiunto tre rinforzi che hanno militato in categorie superiori. Altri ce ne saranno prossimamente. La società - conclude mister Pupi - ha chiesto la crescita di questo gruppo, la medicina migliore saranno le vittorie. Noto un grande senso di appartenenza del paese intorno a questa squadra, proveremo tutti insieme a creare qualcosa d’importante”.