Restare chiusi in casa almeno fino al 25 marzo. Questo è l’imperativo che arriva dal Governo italiano che sta cercando di limitare il contagio da Coronavirus. Parchi pubblici chiusi per evitare assembramenti. Se per i calciatori, soprattutto quelli che abitano fuori dai centri abitati, è possibile mantenersi in forma facendo attività fisica in solitaria secondo i programmi di lavoro ricevuti dai rispettivi preparatori atletici, la cosa più complicata è senza dubbio per chi di mestiere fa il portiere.
A questo proposito abbiamo ascoltato Fabio Morelli, attuale allenatore dei portieri del Monterosi ed ex numero uno di molti club dilettantistici laziali come Cisco Collatino poi Roma, Almas Roma, Ostiamare, Fregene, Lupa Frascati, Fonte Nuova e Monterosi stessa.
Innanzitutto quanto è difficile per un atleta restare a casa per così tanto tempo?
“E’ una situazione nuova per tutti. Fermarsi dopo sette mesi di stagione è difficile. Non è come quando vai in vacanza che hai finito il campionato ma hai la possibilità di muoverti e fare partite con gli amici. Dall’altra parte dopo sette mesi intensi si potrebbe sfruttare l’occasione per riprenderci dal punto di vista mentale. Purchè questa cosa non vada troppo a lungo”.
Sei d’accordo che un portiere sia più svantaggiato rispetto ad un giocatore in questo periodo di pausa? Soprattutto nel lavoro d’allenamento che può svolgere autonomamente?
“La prima cosa da osservare è la cura del fisico e si parte dal livello alimentare. A prescindere dal ruolo è svantaggiato chi vive in un appartamento o in un condominio e non ha spazi. Il portiere è svantaggiato perchè deve per forza allenarsi con un’altra persona. Chi ha un giardino o uno spazio aperto privato se non fa degli esercizi idonei potrebbe crearsi dei problemi alle anche o ai gomiti. Un giocatore di movimento invece con uno spazio di 10-15 metri potrebbe creare una situazione di gara con un fratello o un vicino”.
Morelli, quali potrebbero essere dunque le soluzioni di attività fisica per un portiere in questo contesto così restrittivo?
“Ai miei ragazzi ho mandato un programma di esercizi innanzitutto preventivi ad infortuni utilizzando delle tavolette propriocettive, elastici, palline da tennis o esercizi core stability. Poi potrebbero fare attivazione muscolare per tenere allenato il fisico con esercitazione di mobilità articolare, di destrezza, coordinazione e potenziamento muscolare su arti superiori ed inferiori. Tutto questo si può fare anche a casa, a corpo libero con un semplice tappetino. Purtroppo il gesto tecnico, la parata, non c’è. Anche se ci fosse lo spazio e la possibilità non c’è la porta, non ci sono le misure dell’area di rigore”.