Dopo il 2-1 sul San Donato Tavarnelle la Flaminia festeggia la salvezza con tre giornate d’anticipo.
Un traguardo sofferto frutto di una stagione partita con altri presupposti ed ambizioni che è stata raddrizzata negli ultimi due mesi anche grazie al contributo di Roberto Rambaudi. Dall’arrivo dell’ex Lazio i rossoblu hanno raccolto 4 vittorie, 4 pareggi e tre sconfitte. Sedici punti in undici gare che se messi a comparazione con i cinque racimolati nei dieci incontri precedenti quando la Flaminia aveva preso una parabola discendente esaltano il buon lavoro del mister al momento dal suo arrivo al Madami.
Una crescita di rendimento che il tecnico sottolinea in questa maniera: “Al di fuori delle vittorie c’è stata un’inversione di tendenza per quanto riguarda l’essere bravi a sfruttare gli episodi chiave delle partite. Per assurdo la prestazione peggiore è stata quella di ieri contro una squadra forte e giocata al di sotto delle nostre possibilità. Questa deve essere l’abitudine a vincere. I ragazzi la volevano e l’abbiamo raggiunta portando a noi gli episodi positivi. In questo percorso di crescita la Flaminia è cresciuta non solo come gioco ma anche sotto questo punto di vista”.
Un Roberto Rambaudi al quale è piaciuto anche il materiale avuto a disposizione il quale ha mostrato alcune qualità: “La squadra ha dei buoni giocatori che hanno ampi margini di miglioramento. Giovani come Malerba, Barduani sono cresciuti e possono crescere ancora ma è salita la squadra nel pensare calcio in una certa maniera”.
Ancora tre partite in una settimana ma la Flaminia può cominciare già a pensare alla prossima stagione. Sulle possibilità di una permanenza sulla panchina rossoblu Rambaudi non fa alcuna preclusione: “Ci dobbiamo sedere e parlare ma penso che tra me, il direttore e la proprietà c’è sempre stato un buon feeling dall’inizio. Non mi dispiacerebbe, qui si può lavorare bene”.
Rambaudi allenatore ma negli ultimi anni anche commentatore ed opinionista. La sua idea che in queste categorie si possano trovare giovani di talento è sempre più rafforzata: “In serie D ci sono giocatori bravi sia tecnicamente che umanamente i quali possono essere inseriti in un contesto maggiore di questo. Anche ieri tra gli avversari ne ho visto qualcuno. Si deve partire da un progetto tecnico ed individuare quei calciatori che ne possano far parte per migliorare sia dal punto di vista personale che di squadra”.