Cristallizzazione della classifica e promozione per la prima classificata. La proposta del Consiglio di Lega Nazionale Dilettanti, che dovrà essere ratificata dal Consiglio Federale dei primi di giugno, ha di fatto portato il Grossetto in serie C. Un verdetto che lascia a bocca asciutta ancora una volta il Monterosi (destino simile anche nel 2017) e promuove al professionismo i maremmani
Il co-presidente dei grossetani Simone Ceri, intervistato dalla redazione di NotiziarioCalcio.com, ha festeggiato la vittoria del campionato ma allo stesso tempo ha spezzato una lancia a favore del Monterosi del presidente Capponi: «Per chi come noi, me e mio zio, è tifoso oltre che proprietario è una emozione grossa. Peccato che sia stato un campionato mozzato da questa pandemia. Sarebbe stato molto più bello vincerlo o perderlo sul campo. Avrebbe avuto tutt'altro sapore. In quaranta anni se togliamo la parentesi Camilli che ha portato e tenuto il Grosseto sei anni in Serie B, ha fatto tredici anni di professionismo, il Grosseto ha sempre militato in categorie dilettantistiche. Pensare che noi al terzo anno abbiamo vinto anche questo campionato è davvero impensabile. Eravamo partiti con l'obiettivo di salvarci, questo è un gruppo granitico che ha conquistato una promozione che definirei inattesa e clamorosamente bella. Giusta? Promozione giusta per come abbiamo disputato il campionato sì, giusta per come è finita direi di no. Siamo persone leali e ci sarebbe piaciuto giocarcela fino in fondo col Monterosi a cui auguriamo, in un modo o nell'altro, di guadagnare la Serie C. Sono stati in testa per lunga parte del campionato, ad un certo punto sembravano irraggiungibili. Addirittura alla fine del primo tempo dello scontro diretto il divario era sette punti e poi a fine partita arrivò ad essere a due e ci permise di fare il sorpasso. Insomma, una rivale forte ed ambiziosa e spero davvero, senza retorica, che in un modo o nell'altro vengano su anche loro. Partiremo per salvarci anche in Serie C? Io non scherzavo, quest'anno siamo partiti veramente per salvarci anche perché chi ci conosce sa che le nostre disponibilità economiche sono limitate e contiamo sugli sponsor che ci danno una mano da anni e ci hanno sostenuto per tutto il tempo e confidiamo sui tifosi che ci sostengono con la loro presenze allo stadio. Diciamo che se quest'anno la salvezza era l'obiettivo, l'anno prossimo la salvezza sarebbe un miracolo. Ipotesi porte chiuse per l'intero prossimo campionato? Se questa ipotesi prende corpo al pari di quella che vorrebbe non far ripartire i settori giovanili... allora smetto, mi dimetto e lascio il calcio perchè il calcio senza la gente non ha alcun senso».