Male anzi malissimo. Il Monterosi Tuscia sapeva di dover soffrire in questa nuova avventura di Lega Pro ma non avrebbe mai pensato ad un inizio così terrificante. Quattro partite ufficiali nelle quali sono arrivate tre sconfitte ed un solo punto all’esordio contro il Foggia di Zeman. Nove gol al passivo ed una difesa, di solito punto di forza delle squadre di D’Antoni, che non ha certo goduto del più recente arrivo di Mbende (sostituito dopo mezz’ora) apparso ieri sera contro il Cambobasso in enormi difficoltà così come tutto il reparto.
Lo stesso David D’Antoni nell’intervista post gara è abbastanza realista e non accampa scuse visti i tre gol rimediati nei primi 13 minuti di gara: “Non è semplice rimettere in piedi partite che vanno sullo 0-3. Dobbiamo capire che non possiamo permetterci di andare sotto di tre gol con questa facilità, abbiamo perso tutti i duelli. Sapevamo di dover lavorare ancora tanto, oggi abbiamo la consapevolezza di dover trovare un’identità. Abbiamo cercato di riprenderla in tutti i modi con un secondo tempo nervoso ma anche con tanta confusione. Purtroppo tempo non c’è perché la prossima settimana c’è un’altra gara difficilissima come quella di Potenza. Campobasso? Una realtà che conosciamo bene, giocano da tre anni insieme ed ha un’identità forte e questo nel calcio è una cosa fondamentale”.
E viste queste ultime parole di mister D’Antoni ci chiediamo come mai il Monterosi ha voluto smembrare in estate un gruppo così importante e collaudato. Nella parte finale di gara con l’uscita dal campo di capitan Buono non c’era in campo alcun giocatore della vecchia rosa. Campobasso, ma anche l’attuale Montevarchi oppure Grosseto e Matelica dello scorso anno ci insegnano che bastava puntellare e non stravolgere. Il calcio a volte è una scienza più facile di quello che si potrebbe pensare. Ora c’è da cambiare marcia e le prossime sfide contro Potenza, Palermo, Taranto ed Avellino rischiano di far prendere subito una brutta piega a questa stagione.