Una Terza serie che prenderà il posto della serie C. Delle 60 squadre che la comporranno le 40 di C che non sono andate a completare l’organico delle 40 di serie B e le migliori venti della serie D stagione 2019-2020.
Tra queste le due laziali Monterosi ed Ostiamare e probabilmente anche la Torres di Marco Mariotti che vanta il miglior punteggio come terza classificata, impiantistica e bacino d’utenza.
Una riforma che consentirà alla Terza serie di restare sotto l’egida dei dilettanti ed avere una più bassa pressione fiscale per via dei contratti non professionistici.
Una proposta per salvare il calcio che in questi giorni siederà sul banco del presidente Figc Gravina e che sarà discussa con i presidenti delle varie Leghe di A, B, C ed Lnd.
L’idea trova anche il consenso di tantissimi addetti ai lavori e che eviterebbe molti problemi giudiziari. Tanti possibili ricorsi non avrebbero modo di esistere e la chiusura anticipata della stagione non alimenterebbe tante polemiche.
Oltremodo positiva l’Ostiamare attraverso la voce del direttore sportivo Fabio Quadraccia il quale in giornata ne ha già discusso col presidente Lardone: “Se la cosa andasse in porto saremmo molto favorevoli perché finora la Lega Pro aveva dei costi improponibili. Resta la questione dell’impianto ma quello è un problema che avranno tante società. A parte Foggia, Mantova e Savoia le altre non sono pronte. Ma questo è l’ultimo dei problemi, una casa finora l’hanno sempre trovata tutti. E’ una riforma che crediamo possa accontentare tutti quanti e permetterebbe a tante società di continuare a fare calcio”.
Della stessa opinione il direttore sportivo del Monterosi Emiliano Donninelli. Anche lui oggi ha fatto il punto della situazione col presidente Luciano Capponi: “E’ vero che il Monterosi è direttamente interessato ma considero questa riforma un salva-calcio ed una grossa opportunità per permettere il mantenimento di molte società. Sappiamo che quello della serie C era un sistema in sofferenza. La possibilità di creare una Terza Serie con pressioni fiscali e costi-gestione meno sostenute permetterà a molti club di affrontare la nuova stagione con meno difficoltà vista la crisi economica che influirà inevitabilmente sul mondo del calcio sia professionistico che dilettantistico. Questa era una riforma che Federazioni e Leghe avrebbero dovuto attuare già da tempo ma forse, vista l’emergenza, è arrivato il momento giusto.