Vogliamo assolutamente condannare ogni episodio di violenza, minaccia ed aggressione ma se ci troviamo di fronte al secondo caso che coinvolge l'arbitro Fabio Corte della sezione di Viterbo anche l'Aia dovrà fare le sue valutazioni. Infatti oltre all'episodio che lo ha visto sfortunato protagonista sabato scorso nel match di juniores provinciale tra Fulgur Tuscania e Sporting Bagnoregio, l'arbitro in questione pare che abbia fatto saltare i nervi anche in occasione della gara di Allievi regionali tra Compagnia Portuale e Fiumicino, andato in scena lo scorso lo scorso 26 novembre 2017. I dirigenti che ce lo hanno segnalato ci raccontano di un arbitro impaurito in volto e non assolutamente in grado di dirigere una partita di calcio. Non è colpa assolutamente di Corte. Il problema se lo devono risolvere Aia e Federazione. La prima perchè manda in giro arbitri troppo 'piccoli ed indifesi', la Federazione che non diminuisce il numero di gironi e campionato costringendo l'Aia a gettare nella mischia ragazzetti non ancora preparati per scendere su un campo di calcio.
Dal sito www.asdcompagniaportualecivitavecchia2005.com del 26 novembre 2017
"E’ indescrivibile quanto accaduto oggi al Fattori di Civitavecchia nella partita della categoria Allievi tra la CPC2005 e il Fiumicino1926, in cui gli ospiti passano per tre a uno ma con il sig. Corte di Viterbo che ha mostrato ampiamente la sua inettitudine a dirigere una gara tra ragazzi. Soprattutto ha rischiato con la sua direzione abominevole sia di compromettere l’incolumità fisica dei ragazzi in campo, che tra gli spettatori presenti in tribuna. E’ qualcosa che in dodici anni da quando è nata questa società mai era capitato, e che solo l’intelligenza dei dirigenti, dei giocatori e del pubblico presente in tribuna ha evitato che si arrivasse a qualcosa di grave.
Dopo un primo tempo abbastanza tranquillo in cui la CPC2005 aveva gestito il risultato, e con gli ospiti che solo una volta erano stati pericolosi, si è passati a una ripresa da dimenticare per quanto accaduto. Tutto nasce intorno all’8′ minuto in cui il sig. Fabio Corte convalida la rete di Munaretto, dopo che lo stesso giocatore si era portato la sfera in avanti con la mano. Parapiglia a centrocampo con i portuali a chiedere spiegazioni e Corte ne espelle due per proteste, Serpente e De Amicis, lasciando la squadra in nove. Da qui si assiste all’inverosimile con Corte che sembra assente e fuori dalla cognizione della realtà che aveva intorno, sbagliando quanto di più possibile non si possa fare. Vogliamo rimarcarlo che solo grazie all’intelligenza dei sig. Bordone Alessandro, allenatore del Fiumicino1926, e Dalozzo mister della CPC2005 non si sia arrivati all’irreparabile, visto che placano i propri giocatori ad ogni protesta valutando il surreale che imperversa su quel terreno di gioco. La gara va avanti e tra il raddoppio degli ospiti al 36’st con Proietti, anche questo in fuorigioco, l’espulsione di Zacchei per proteste nel cercar giustizia che Corte spiegherà sul referto, si arriva ai minuti finali- La CPC2005 in otto stoicamente dimezza lo svantaggio con Terzini al 41. Due minuti dopo un Corte arrivato fin dove nessuno crede si possa arrivare, convalida il terzo gol del Fiumicino1926, ad opera di Treccini, con un fuorigioco di cinque metri. Ne scaturisce l’espulsione di mister Dalozzo e del giocatore Matricardi in una vibrante spiegazione a centrocampo, che Corte non può dare visto l’errore inverosimile fatto. L’arbitro fischia la fine e solo grazie all’intervento dell’osservatore e dei dirigenti, che lo invitano ad aspettare che i giocatori rientrino negli spogliatoi, lascia incolume il terreno di gioco con una tribuna gremita, ma sempre civilmente, che pretendeva spiegazioni su quanto fatto.
Quello che fa specie è che mostri, anzi non si renda conto nell’attesa che i giocatori rientrino, di cosa ha diretto e soprattutto di cosa ha rovinato nell’arco di mezz’ora, mostrando una preoccupazione su quanto fatto che gli vibrava sulla pelle, e un’assenza di cosa lo circondava. Fanno specie le scuse degli ospiti dopo questo genere di arbitraggio, e soprattutto fa specie che ancora il sig Fabio Corte della sezione di Viterbo gli sia permesso di arbitrare una categoria di ragazzi.
La verità è che nell’evoluzione del calcio gli arbitri sono stati costretti a rincorrere, lasciando le categorie minori alle società e buttati sui terreni di gioco talvolta al macello,. Situazione che ha permesso di mostrare in alcuni la scarsa propensione a dirigere, e soprattutto mostrandosi privi di quella personalità ed equità necessaria.
C’è da riflettere e non poco su quanto accaduto, sperando che l’osservatore dell’Aia sceso frettolosamente dalla tribuna per soccorrere il sig. Corte, scriva quanto visto nella completa equità. Non si cresce in questa maniera, l’arbitro deve avere requisiti necessari per dirigere una gara, a tutti non è permesso".