Comunicato ufficiale con la quale il Civitella United esprime il proprio sdegno sia per quanto è emerso sui fatti di Ischia di Castro su alcuni organi di stampa sia per le distorsione dei fatti da parte dei direttore di gara e che hanno portato alla sconfitta a tavolino di entrambe le squadre:
"Noi non ci stiamo. Quello che abbiamo letto in questi giorni su alcuni media locali non solo non rispecchia la realtà, ma risulta,in alcuni tratti della descrizione dei fatti,totalmente inventato. Quello che ci chiediamo è dove sia finita l'onestà intellettuale di chi, con risultati più o meno convincenti, si propone di fare giornalismo e cronaca locale. Dov'è la serietà di chi pubblica articoli senza nemmeno preoccuparsi di sapere se chi li ha scritti ha effettivamente assistito ai fatti? Il primo segnale ad evidenziare la assoluta falsità di quanto riportato è il totale anonimato degli articoli in questione, nessuno dei due riporta infatti una firma che possa ricondurre all'autore, segno evidente che chi si è prodigato( chissà con quale scopo) a fantasticare sugli avvenimenti si è ben guardato dal mettere nome e cognome es incorrere magari anche in qualche querela. Viene descritta una scena somigliante ad un far west con giocatori in cappello da cowboy a darsele di santa ragione fino all'arrivo dello sceriffo, ed invece non è stato questo lo scenario apocalittico che ha fatto da sfondo agli eventi di Civitella united- città di castro. Ma facciamo ordine. Il direttore di gara, evidentemente incapace di tenere sotto controllo una partita, ha preteso l'arrivo dei carabinieri per uno scontro verbale tra un giocatore dello united e un componente della panchina ischitana, confronto che peraltro era stato già pacificato dagli stessi protagonisti con una stretta di mano prima dell'intervallo. Il direttore di gara però, con una spiegazione alquanto singolare("io ho 24 anni voi 40 quindi chiamo i carabinieri") ha preteso l'arrivo delle forze dell'ordine e protratto l'intervallo per ben 30 minuti, con i componenti delle due squadre seduti a dissetarsi insieme in attesa di poter riprendere la gara. La scintilla poi sarebbe effettivamente scoccata al 30 minuto del secondo tempo per una gomitata subita da un giocatore civitellese a gioco fermo che ha scatenato la reazione di uno dei compagni prontamente espulso assieme ad un giocatore ospite. Di li in poi l'arbitro, anziché far riprendere l'incontro, facendo così scemare la tensione, ha continuato ad invocare le forze dell'ordine. A quel punto, con animi un po surriscaldati e senza la possibilità di riprendere la gara si è formato un gruppetto nei pressi degli spogliatoi che si è reso protagonista di una discussione animata E NON violenta, tra l'altro prontamente spenta dall'intervento dei carabinieri che erano già li per volere dell'arbitro. Nessun "botte da orbi" quindi, nessun contuso nemmeno lievemente a testimoniarlo. Il tutto culminava con la sospensione della gara. Quanto scritto sul referto poi, che ha portato alla squalifica di 10 giocatori in totale, risulta ancora una volta falso ma purtroppo senza possibilità di contraddittorio. Singolare che il direttore di gara abbia individuato 5 giocatori civitellesi e 5 ospiti senza maglietta(altra falsità assoluta),nessun dirigente, e che tutti si siano macchiati di colpe della stessa gravità (3giornate ciascuno). Ultima nota riguardo il pubblico: civitella d'agliano è un paese civile, e gli spettatori della gara erano 15 al massimo e non si sono resi protagonisti di nessun gesto degno di nota, ed anche questa è quindi una falsità assoluta che infanga il nome di una società e di un paese. Ora concludiamo dicendo che forse sarebbe il caso che la federazione trovasse il sistema di tutelare anche le società di calcio e i calciatori, che restano i veri protagonisti di questo sport. Il rispetto sacrosanto che ci vuole per i direttori di gara deve essere contraccambiato dagli stessi verso chi, con enormi sacrifici porta avanti stagioni calcistiche costosissime tra mille difficoltà. Inventare un referto per giustificare una sospensione non è rispettoso. Come può tutelarsi una società? Purtroppo non è neanche il primo episodio. Solo quest'anno ci siamo visti arbitrare da un arbitro dello stesso paese di molti componenti di, e a Celleno siamo dovuti ricorrere addirittura all'ambulanza per aver giocato una partita su un campo assolutamente impraticabile(a cosa servono dunque tre soste in questo infinito campionato?) che ha provocato grossi problemi ad un giocatore. Con questi atteggiamenti non c'è da chiedersi perché le squadre di prima, seconda e terza categoria siano sempre meno da queste parti". Civitella United