Duecento gol nei quasi venti anni di carriera tra i dilettanti. Roberto Vincenti si fa un bel regalo di addio nella stagione che segna il suo addio al calcio giocato. L’attaccante classe 1985 regala il secondo posto all’Atletico S.Marinella con una stagione davvero prolifica e decide di appendere gli scarpini al chiodo.
Una carriera dove bomber Vincenti ha vestito le casacche di Tuscania, Grotte S.Stefano, Bolsena, Civitella D’Agliano, Real Teverina, S.Fiora, Pitigliano, Cellere, Pro Alba Canino, Poseidon ed appunto Atletico S.Marinella per un totale di 201 gol. L’ultimo valso il secondo posto nel girone del litorale di Terza Categoria.
Bomber Vincenti, avevi già deciso che sarebbe stato l’ultimo?
“Ho cominciato sapendo che sarebbe stato l’ultimo. Il mio lavoro non mi permette di recuperare forze come una volta anche se la passione è quella di sempre. I 37 anni cominciano a farsi sentire. Quando dovevo segnare il 200esimo era una festa dichiarata con tutti i compagni che cercavano di farmi segnare. Mi sono commosso a vedere gli amici di Tuscania dedicarmi quello striscione nonostante da quattro anni mi sia trasferito a S.Marinella. Oggi però sono ritornato nel viterbese”.
Ben 14 gol nell’ultima stagione. Non male come chiusura.
“Uno squadrone che mi ha messo in condizione di rendere al meglio. Da Mazzarini a Giammusso, passando per Baroncini, Nobili fino a Barbazza e Carru. Un grazie particolare all’allenatore Sandro Pagliarini ed al diesse Emiliano Perticarà oltre al team manager Cristiano Di Gennaro”.
Il gol più bello?
“Mi ricordo il primo come fosse ieri, parliamo del 2003-2004 circa in mezza rovesciata contro quella Foglianese che subì solo otto gol. Però alla fine i miei gol sono quasi tutti di rapina alla Pippo Inzaghi”.
Circa venti anni di ricordi…
“Sono uno che vive il calcio dilettantistico con grande passione. Qualche lacrima ripensando a persone come Riccardo Celleno ed Alcide Lozzi è scesa. Sono momenti che mi hanno insegnato a crescere e poter insegnare ai bambini qualcosa. Mi ritengo fortunato soprattutto perché ho avuto l’onore di essere rispettato più come uomo che come calciatore. Le squadre ed i gol passano ma l’uomo rimane e gli attestati di stima da uomo a uomo invece rimangono per sempre”.
Il futuro di Pippo Vincenti sarà ancora nel calcio?
“Per il momento non lo so, magari tra qualche anno. La passione non muore mai”.