Domenica termina il campionato di Prima Categoria, il Pianoscarano con tre punti contro l’Oriolo può veramente mettersi in pole position sul possibile ripescaggio in Promozione come una delle migliori seconde.
Una gara che segna anche la fine della carriera del capitano Gabriele Malé. Una giornata particolare perché il tutto coinciderebbe anche con la 100esima presenza del calciatore con la maglia rossoblù (fonte archiviodellosportviterbese).
Una carriera che ha visto il classe 1987 togliersi belle soddisfazioni: dalla Coppa Italia Promozione con il Montalto ai campionati vinti con il Montalto in Prima Categoria e con la maglia di Pescia Romana (ripescaggio).
Gabriele, domenica gara che chiude un cerchio della tua vita con la possibilità di mettere la ciliegina sulla torta.
“E’ un privilegio vivere una giornata del genere. Domenica abbiamo l’obiettivo di chiudere a 70 punti ed arrivare ad un traguardo che negli ultimi anni a Pianoscarano non si era mai raggiunto visto che il ripescaggio nell’anno del Covid avevamo disputato solo tre partite vincendone tutte e tre”.
Cosa viene in mente ad un calciatore come Gabriele Malè che ha il Pianoscarano nel cuore?
“E’ la chiusura di un cerchio perché ho iniziato a dare i primi calci a 5 anni proprio in questo campo. Come dice la canzone “Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. Ho girato tanto ma poi ho deciso di tornare a chiudere la mia carriera nella squadra del quartiere dove sono nato e cresciuto da piccolo visto che abito a 200 metri dal campo”.
In tutti questi anni al di là delle partite che hanno regalato trofei o promozioni c’è qualcosa che ricordi in maniera particolare?
“La partita più bella sarà sicuramente l’ultima, ovvero quella di domenica dove vivrò tante emozioni. Poi c’è quella contro la Vicus Ronciglione, la prima della passata stagione perché venivo da un anno di infortuni e non sapevo se effettivamente potessi continuare a giocare”.
La lista dei ringraziamenti sarà sicuramente lunghissima…
“Di ringraziamenti ne dovrei fare tanti. Senza dubbio alla società che mi ha permesso di tornare e dato tutto quello che avevamo bisogno. Peppe Iacomini è stato fondamentale per la crescita di tutto l’ambiente ogni e dal punto di vista tecnico mister De Mattia che mi ha dato fiducia nonostante l’infortunio. Infine ad un preparatore come Frillici che a mio avviso ti permette di giocare bene fino all’età di 36-37 anni”.