Fenomeno Soratte. La società biancorossa sta dominando il girone B C di Prima Categoria con 11 vittorie in dodici partite. Un primato che parte però da lontano con anni di costruzione, programmazione e sacrificio da parte del direttore generale Piergiorgio Cenci e dei suoi collaboratori. Proprio con il dg santorestese abbiamo fatto un approfondimento per capire i segreti di questo gruppo che non sembra avere punti deboli.
Direttore dopo 12 giornate siete primi con 7 punti sul Real Campagnano. Soratte da dieci in pagella finora?
“Ovviamente non può che essere un giudizio positivo, avremmo firmato per trovarci a 33 punti dopo 12 partite. Non abbiamo mai nascosto il nostro obiettivo ed abbiamo lavorato molto per arrivare a questo livello sia tecnico che societario. Nulla si ottiene per caso, nella vita e nello sport esiste solo un modo per arrivare, porsi sempre degli obbiettivi importanti e lavorare sodo per cercare di raggiungerli. Sapevamo di avere una squadra già molto forte lo scorso anno e con alcuni innesti arrivati in estate abbiamo colmato tutte le lacune. Inoltre abbiamo creato uno staff tecnico di primo livello, a partire dal Ds Piergentili che ha un peso ancora molto importante nello spogliatoio, al mister Scaricamazza che conoscevamo bene fino al Mr. Favetta e Mr. Miscia che sono due grandi professionisti”.
Lei Cenci è stato l'ideatore di tutto questo, in tempi non sospetti, come si arriva a questo livello in una piazza piccola come Sant'Oreste?
“E’ stato difficile, non posso nasconderlo, non esistono segreti o ricette magiche, esiste solo il lavoro, la costanza e la programmazione. Abbiamo iniziato dalle basi, dalla creazione di un nuovo logo, da una pagina social ben gestita e successivamente si è cercato di dare un'immagine che potesse attrarre calciatori e passo dopo passo, anno dopo anno si è fatto uno step sempre maggiore e da subito sono arrivati anche i risultati. Fondamentale è stata la società in tutte le sue componenti che mi ha sempre appoggiato anche nei momenti più difficili e nelle scelte più sofferte e delicate che purtroppo sono state molte. Insieme ci siamo dati degli obbiettivi di crescita che partissero dalla scuola calcio e con Daniele Menichelli, che si occupa del settore giovanile, abbiamo cercato di seguire una linea comune. Sono sicuramente stato fortunato all'inizio a trovare un grande allenatore come De Cristofaro che è stato il mio mentore e poi fondamentale è stato circondarsi di persone capaci che avevano la mia stessa visione ed in questo senso l'ingresso di Alessio Scacchi lo scorso anno è stato determinante, insieme siamo riusciti a fare il passo decisivo. Attrarre nuovi sponsor e fidelizzare quelli più affezionati ě stata certamente una parte fondamentale del progetto. Solo successivamente ed in conseguenza a tutto questo siamo riusciti a migliorare la gestione sportiva mettendo sempre al centro il progetto e la programmazione senza mai cedere a logiche di mercato troppo spesso incentrate solo sulla forza economica di una società”.
Il suo primo allenatore è proprio quell’Emiliano De Cristofaro che attualmente allena il Real Campagnano secondo in classifica.
“Sono combattuto, da una parte sono contento per lui e per quello che sta facendo, dall'altra conosco le sue capacità e quindi averlo ad inseguire mi spaventa non poco perché so che non è uno che molla facilmente”.
Girone nuovo per il Soratte con molte tirreniche, che idea vi siete fatti?
“Rispetto allo scorso anno è completamente diverso, mi sembra un girone livellato in alto dove tutte possono andare a perdere punti anche con le ultime, per adesso noi siamo gli unici ad aver fatto un percorso quasi netto ma dietro ci sono tantissimi club forti a cominciare proprio dal Campagnano. La presenza delle tirreniche invece rende tutto molto più affascinante, giocare in certi tipi di impianti nati per il professionismo è un privilegio. Meno positivo invece l'aspetto logistico viste le lunghissime trasferte”.
Simone Scaricamazza, c'è ovviamente il suo zampino su questo primato
“L'allenatore è il nostro punto di forza, il mister è riuscito fin da subito a calarsi nell'ambiente e non era facile dal momento che l'aspettativa è sempre stata alta, oltre ad essere molto professionale e a far giocare bene la squadra è riuscito a creare un gruppo molto forte e coeso che credo per ora stia facendo la differenza”.
Col diesse Piergentili e Scacchi è stato fatto un gran lavoro in estate ma forse i veri colpi sono stati la definitiva esplosione di Montefoschi e un Italiano tornato a grandi livelli.
“Con Paolo ed Alessio siamo stati da subito concordi sul mantenere l'ossatura della squadra che ritenevamo già molto forte, a partire dal portiere Fallini, Gasperini, Morico, Caprioli, Italiano, Segoni, Montefoschi e tutti gli altri inserendo solo alcune pedine in alcuni ruoli e così abbiamo fatto. La progettualità è stata vincente visto che in questa squadra giocano ragazzi che portai già tre o quattro anni fa. Montefoschi per noi non è una sorpresa, anche quando il crlazio ha deciso di togliere i fuori quota e quando potevamo prendere nomi più altisonanti, non abbiamo avuto dubbi nel puntare su di lui che crediamo essere un giocatore fortissimo che aveva solo bisogno di trovarsi al centro di un progetto ambizioso. Di Italiano non devo certo parlare io, se non è in giornata fa due assist, se è in giornata è imprendibile. Non è stato semplice perché ritrovarsi a giocare al Soratte in alcuni campi come lo scorso anno, senza più obbiettivi era frustrante, ma siamo riusciti a riaccendergli il fuoco ed oggi ci godiamo le sue prestazioni incredibili. Oltre a loro ovviamente c'è un gruppo di 24 giocatori tutti molto forti, a partire dai nuovi acquisti Gattarelli, Gatti, Benedetti e tutti gli altri che si stanno comportando da veri professionisti ed hanno fatto salire sicuramente il livello generale della squadra”.
Adesso arriva il Cesano ed altre due partite per chiudere il girone d'andata prima dello scontro con il Campagnano alla prima di ritorno, Piergiorgio Cenci crede sarà decisivo?
“Non credo. Certo se dovessimo arrivare allo scontro diretto con un buon vantaggio potrebbe diventare uno spartiacque importante. Noi adesso ci dobbiamo necessariamente concentrare sulla prossima partita e cercare di mantenere il trend rimanendo compatti anche se dovesse arrivare un risultato negativo. Per adesso il giudizio non può che essere oggettivamente molto positivo ma è un giudizio che conta poco perché siamo appena alla 13a ed il campionato è ancora lunghissimo. Comunque vada a finire sono orgoglioso che il Soratte sia diventata una realtà del calcio dilettantistico laziale e spero che prima o dopo riusciremo a toglierci una grande soddisfazione che ci ripagherebbe dei tanti sacrifici fatti in questi anni”.