Si festeggia la salvezza in casa Valentano. Partita bene e poi colpita da una serie di vicissitudini e partenze che avevano addirittura messo a rischio la prosecuzione della stagione, al giro di boa i biancazzurri erano passati con 19 punti poi il crollo verticale raddrizzato dalle ultime due vittorie.
L’obiettivo di Mauro Raspoli, come già annunciato qualche mese fa, era quello di portare la nave in porto e congedarsi a ciclo terminato: “Questa salvezza è come un campionato vinto, anzi ho sofferto meno a vincere un campionato. Chi non è al di dentro certe cose non le vive e non le può capire. Devo fare un plauso a questi ragazzi impagabili. Siamo andati in giro in undici-dodici ma non abbiamo mai mollato. Ci abbiamo creduto e credo che questa salvezza sia un premio per loro. Volevo ringraziare i mie collaboratori ed Andrea Pacenza al quale mi lega qualcosa di indissolubile. Averlo accanto in questi ultimi mesi mi ha dato la forza di arrivare fino alla fine”.
Ora è arrivato il momento dei bilanci dopo quattro campionati perché tra Raspoli ed il Valentano non ci sarà più un futuro insieme: “Salvezza il primo anno con tre quattro mesi di anticipo, due secondi posti consecutivi e sappiamo tutti come è andato quest’anno. Ho dato tutto me stesso. Auguro tutto il bene a chi dal 30 giugno prenderà il timone di questo club e di questa panchina. Mi ero prefissato di creare un ciclo a casa mia con la possibilità di fare calcio a certi livelli anche in un piccolo paese come il nostro e ci siamo riusciti. Il miglior risultato sportivo della storia del Valentano lo abbiamo fatto noi, e lo dico non per vantarmi ma per rispetto dei ragazzi che sono stati qui in questo triennio. Noi abbiamo dato e fatto il massimo”.