Dalla sosta forzata alla possibile rivincita sul Gallese fino all’ottima stagione disputata sin qui dalla sua squadra. Il capitano della Corneto Tarquinia Giuseppe Iacomini parla con noi a 360 gradi in quella che è stata una delle settimane più tristi del calcio dilettantistico regionale il quale si prepara a ripartire con buoni propositi. E domenica c’è appunto la sfida tra Gallese e Corneto che al portierone di Blera rievoca i ricordi del duello della passata stagione.
Una settimana di riflessione. Per uno che ne ha fatte tante di battaglie sociali come Giuseppe Iacomini è stato giusto fermarsi?
“Le riflessioni servono sempre anche se purtroppo non penso che lo stop dei campionati aiuti a risolvere certi problemi. Questo è un problema sociale da affrontare con maggiore interesse. Impedire a ragazzi e bambini di esprimersi serve a poco ma bisogna combattere chi in questo gioco non ci sa stare”.
Fra una settimana si ricomincia. Sembra sia passata una vita dall’ultima gara.
“Una sensazione strana perché non si è parlato di calcio da nessuna parte. Una settimana dove non c’è stata nemmeno la serie A e le società si sono concentrate su altro. Sembra davvero che stiamo parlando di una domenica di luglio quando invece siamo quasi alla fine del girone d’andata”.
Alla ripresa del campionato riecco Gallese-Corneto: una rivincita per Iacomini e compagni?
“Rivincita no perché ogni stagione è a sé. Certo che il fatto che loro lo scorso anno abbiamo vinto e noi secondi rimane. Ma questo il calcio. Speriamo sia un duello avvincente. Attualmente il Gallese non sta attraversando un grande momento ma hanno giocatori e tranquillità societaria che gli potrà permettere di togliersi belle soddisfazioni. Dovremo andare con la testa giusta perché Gallese è un campo sempre temibile”.
Cosa gli dirai al tuo ex compagno di squadra Manuel Nori?
“Con lui non si possono fare discorsi romantici. E’ sempre un piacere rivederlo, impossibile non volergli bene. Sicuramente mi dirà che mi farà gol. A tanti sta antipatico per come gioca ed interpreta il suo gioco ma non lo conoscono bene”.
Di fronte a te un collega come Matteo Laurenti, classe 2000, che potrebbe essere tuo figlio. Ti senti vecchietto?
“In effetti si, ci sono 19 anni di differenza. Mi fa mettere i piedi per terra e cominciare a pensare qualcos’altro, ma allo stesso tempo questa cosa mi inorgoglisce, vuol dire che in questi anni ho lavorato bene. Sono contento per Matteo, ragazzo eccezionale e rispettoso che si sta confermando dopo aver fatto bene a Pianoscarano. Sta dimostrando il suo reale valore, spero che prosegua su questa strada”.
Stagione ottima finora della Corneto. Che voto gli dà Peppe Iacomini?
“Gli do un bel sette. Sette perché siamo ancora dietro anche se abbiamo fatto un lavoro egregio. Stiamo rispettando le aspettative della società che ci ha chiesto di stare in mezzo al gruppo di testa. Bisogna sempre cercare di darsi il massimo degli obiettivi ma senza pressioni particolari”.