Dopo appena una stagione il Pianoscarano ritorna in Promozione.
Una retrocessa già annunciata da qualche settimana con grande onestà intellettuale della società che aveva già ammesso le proprie difficoltà ed annunciato un rilancio, figlia di alcune scelte sbagliate fatte all’inizio e nel corso della stagione da parte della società del presidente Cuboni che però ha subito rilanciato il proprio progetto con la ferma intenzione di rifarsi e provare subito a recuperare la categoria l’anno prossimo.
A commentare il saluto alla Promozione è il diesse Giuseppe Iacomini che prova a fare una disamina di quello che non è andato e di come il Pianoscarano organizzerà la sua ripartenza.
Peppe, retrocessione frutto di scelte e valutazioni sbagliate prima e durante la stagione? La società non ha capito che il salto tecnico significava anche sostanziali cambiamenti a livello tecnico rispetto ad una stagione dopo poi non si era nemmeno giocato?
“Sicuramente ha pesato il sapere del ripescaggio in maniera tardiva. La società aveva allestito una squadra che per il livello di Promozione mancava qualcosa. Quando sono arrivato infatti ho trovato delle difficoltà per trovare quello che ci serviva ed allo stesso tempo non era corretto rimuovere la fiducia a chi era stata concessa qualche settimana prima. Poi gli infortuni ci hanno massacrato non dando mai la possibilità ai due tecnici di schierare la miglior formazione possibile. Tanto per citarne una dico quella di un uomo spogliatoio come Gabriele Malè”.
Brunelli prima e De Mattia poi? Allenatori esenti da colpe?
“Assolutamente si. Raniero, che credeva fortemente nel ripescaggio, ha dato il massimo sotto ogni punto di vista e lo ringrazio perché ho iniziato vicino a lui questo nuovo percorso. De Mattia poi è stato fantastico uno perché ha accettato un progetto difficile per la classifica ad un’ora di casa ed ha mollato solo ieri dopo la partita sia perché ha lasciato un segno nonostante la retrocessione”.
Pianoscarano non si ferma qui anzi rilancia giusto?
“Uno dei dispiaceri più grandi è vedere la squadra ieri, già praticamente spacciata, giocare di fronte a 100 persone. Questo club ha un forte senso di appartenenza da parte della gente e che quindi non può fermarsi qui. Vogliamo subito ripartire perché credo che una società gloriosa come il Pianoscarano meriti una Promozione”.
Un problema a livello di mercato può essere il ‘Polveron’ dell’Olivieri?
“E’ un limite non solo per i giocatori che vengono contattati ma anche per quelli che lo conoscono e lo calcano da tempo. La società si sta battendo anche con la politica per questo sintetico che ne vale anche per il buon nome della città. Io sposo il progetto non per il campo ma per la chiara intenzione di crescere di questa società”.