Dopo oltre sette mesi di silenzio David D’Antoni torna a parlare. E lo fa da nuovo allenatore del Cynthialbalonga. Una bella chiaccherata a 360 gradi con il tecnico capranichese, a cominciare dalla sua nuova avventura ai Castelli dove puntano molto su di lui per riscattare una stagione un po’ opaca fino ad un passo indietro per tornare a parlare della sua lunga avventura sulla panchina del Monterosi.
Mister D’Antoni, dopo la lunga storia d’amore a Monterosi si volta pagina: ecco il Cynthialbalonga. Bella piazza e società ormai punto di riferimento nel panorama di serie D.
“Dopo tutti questi anni a Monterosi cercavo un progetto che avesse ambizione. Devo dire che sia il presidente Camerini che il diesse Tomei mi hanno colpito nel voler raggiungere obiettivi importanti. Sono qui per cercare tutti insieme per cercare di creare qualcosa di competitivo”.
E’ una ‘diminutio’ scendere di categoria?
“Non sono uno che guarda al nome ed alla categoria. Sono uno che guarda il progetto, al mio modo di essere e di lavorare. Non credo che sia quella a fare la felicità. Quest’estate ho avuto la possibilità di scegliere ed ho scelto il Cynthialbalonga perché sposa le mie caratteristiche. Le categorie poi non basta raggiungerle nemmeno con i risultati. Quindi voglio lavorare bene e con le persone che abbiano i miei stessi principi”.
Facciamo un passo indietro: Monterosi con lei stava andando bene anche in serie C ma con Menichini è volata.
“Non è una cosa da spiegare e soprattutto da capire. Il percorso che stavamo facendo era abbastanza naturale per una neopromossa che si avvicinava ad un campionato così difficile e con una rosa tutta nuova. Erano passaggi normali. La società ha preso questa decisione ed io l’ho rispettata. Poi nel calcio contano i numeri, migliori sono stati quelli ottenuti da Menichini. Ho avuto grande rispetto del Monterosi, in sette mesi sono stato in silenzio e non ho detto una parola nonostante fossi amareggiato per l’esonero. A mente fredda però credo che sia stato un passaggio importante anche questo per la mia carriera. Ho il mio stile, sono uno che non parla molto. Sono però certo che le scelte di alcuni ragazzi in estate insieme al direttore erano quelle giuste”.
L’amicizia con Capponi è finita?
“Non ci siamo lasciati nel migliore dei modi e questo mi dispiace. Devo dire una cosa sulla mia storia a Monterosi. Sono stati quattro anni splendidi, eccezionali, un gruppo di lavoro difficile da ritrovare. Ringrazio tutti loro ed il presidente che mi ha dato l’opportunità. Devo anche dire che il 13 giugno 2021, giorno dell’ultima partita contro il Latina tutto questo è finito inesorabilmente. Dopo la vittoria del campionato dopo è cambiato tutto. Quello che c’è stato prima resterà sempre nel mio cuore. Tutto quello che è accaduto dopo il presidente lo sa. Tecnicamente rispetto la società per le sue scelte, sotto l’aspetto umano sono accadute delle cose che mi tengo per me e se ci sarà il modo chiarirò in futuro con lo stesso Capponi”.
Ad Albano inizierà un nuovo percorso. Maestà sarà ancora il suo vice e match analyst. Figura che molti sottovalutano.
“Con Stefano collaboriamo già da qualche anno. E’ stato mio compagno di squadra, è un ragazzo che ha grandi capacità sia nello spogliatoio, nello studio dell’avversario che nella strategia da adottare in vista della partita. Stefano Maestà sa stare vicino ad un allenatore, è perfetto nel suo ruolo. Mi sento più sicuro da quando lavoro con lui sia nella preparazione che nella gestione della partita grazie al confronto. Con lui è una crescita continua. Ringrazio il Cynthialbalonga che mi ha permesso di portare i miei collaboratori perché il lavoro che si va a fare durante la settimana necessita di persone valide”.
Ogni anno si parla di crisi ma il mercato sembra impazzito anche quest’anno. Come il sta muovendo il Cynthialbalonga? C’è da riscattare un’annata un po’ deludente per i biancazzurri
“C’erano grandi aspettative lo scorso anno, purtroppo non è andata bene. Però questo a me interessa poco, interessa creare qualcosa di solido. Bisogna fare le cose con calma perché il mercato di oggi è schizzofrenico. Quindi insieme alla società abbiamo deciso di ponderare le scelte soprattutto umane perché abbiamo bisogno di persone e giocatori che hanno un bagaglio tecnico ma anche umano importante. Le idee dunque ce l’abbiamo ma bisogna far combaciare tutte le situazioni. Costruiremo una rosa competitiva insieme al direttore Tomei pezzo dopo pezzo come poi sono riuscito a fare a Monterosi in tutte le stagioni.
Dalla famiglia Camerini al diesse Tomei: che ambiente ha trovato ai Castelli?
“Ho trovato l’ambiente che in parte mi aspettavo. Sapevo che il presidente ha questa grande passione da 38 anni la quale dà una grande stabilità a tutto l’ambiente. Da qualche anno c’è l’unione di più paesi che ci dà ancora maggiori responsabilità. Ho trovato anche un direttore capace che ha grande rispetto dell’allenatore e che vuol fare del Cynthialbalonga una eccellenza del panorama calcistico laziale”.