Un incontro di approfondimento su DOGSO e SPA si è svolto venerdì scorso, presso la sezione di Viterbo dell’associazione italiana arbitri. La riunione è stata condotta da Mirko Benedetti, componente del Settore Tecnico Nazionale dell’AIA.
Due parole, DOGSO e SPA, che sono entrate nel regolamento del giuoco del calcio e iniziano a essere comprese anche dai tifosi.
L’acronimo DOGSO è l’abbreviazione dall’inglese “Deny an Obvious Goal Scoring Opportunity”, che in italiano si può tradurre in “Negare un’evidente opportunità di segnare una rete”.
L’arbitro nella sua valutazione di un fallo di gioco, per definirlo DOGSO deve accertare che siano soddisfatti tutti i seguenti criteri: la distanza tra il punto in cui è stata commessa l’infrazione e la porta; la direzione generale dell’azione di gioco; la probabilità di mantenere o guadagnare il controllo del pallone; la posizione e il numero dei calciatori difendenti.
La traduzione di SPA, “Stopping a Promising Attack”, è “Fermare una promettente azione d’attacco”, quando cioè il difensore commette un fallo per interrompere una potenziale azione d’attacco avversario.
Grazie alla visione e al commento di filmati di azioni di gioco, Benedetti ha spiegato come riconoscere quando un fallo di gioco ferma una promettente azione d’attacco oppure nega un’evidente opportunità di segnare una rete. Inoltre, ha esposto i conseguenti provvedimenti sia tecnici che disciplinari che l’arbitro deve prendere.
Alla riunione ha presenziato Gianluca Ventolini, in rappresentanza del Comitato Regionale Arbitri del Lazio, mentre a fare gli onori di casa è stato Luigi Gasbarri, presidente della sezione di Viterbo dell’AIA.
Il presidente Gasbarri, al termine dell’incontro ha consegnato un dono a entrambi i colleghi, ringraziandoli per la gradita presenza.